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Zanonato, un sindaco per lo sviluppo

A oltre due mesi dalle elezioni, dopo che i politici hanno offerto un indecoroso spettacolo all’Italia e al mondo con le stucchevoli diatribe per l’elezione del Capo dello stato, il pisano Enrico Letta ha formato in 48 ore il nuovo governo. Molte facce nuove, molte donne, molti giovani. Fra le facce nuove mi piace ricordare Flavio Zanonato, neo ministro per lo sviluppo economico, che ho conosciuto quando è stato eletto nel 2004 sindaco di Padova, la città di cui ero prefetto.

Zanonato è un politico esperto, ha sempre esercitato le sue funzioni di primo cittadino con buon senso, misura, equilibrio, cercando di tutelare gli interessi primari della popolazione. Abbiamo affrontato insieme emergenze legate al terrorismo e all’eversione, abbiamo cercato di risolvere nel miglior modo possibile delicatissime situazioni derivanti dalla presenza massiccia di cittadini extracomunitari.

Padova nel 2006 era al centro delle cronache perché in una strada semicentrale, via Anelli, si era formato un ghetto ben presto divenuto il principale centro di spaccio di droga nel Nordest. I residenti dei palazzi adiacenti, esasperati, avevano chiesto a loro difesa la costruzione di un muro che diventò quasi più famoso di quello di Berlino. Il sindaco prese in mano la situazione, fu deciso un piano d’intervento per svuotare l’intera area interessata, offrendo agli abitanti onesti una sistemazione adeguata in altre zone della città.

Padova inoltre era stata e continuava ad essere un nodo nevralgico dell’eversione. Centri sociali e formazioni anarcoinsurrezionaliste organizzavano violente manifestazioni di protesta, occupazioni di edifici, concerti improvvisati nelle piazze con abbondanti libagioni. Il sindaco ha sempre contrastato tali comportamenti, schierandosi dalla parte della legalità, tanto che è stato più volte minacciato dagli esponenti di quei gruppi. Era sempre in prima linea quando si trattava tutelare, insieme ai sindacati e alle altre istituzioni, posti di lavoro e attività di industrie in difficoltà.

Sono rimaste impresse nella mia memoria tante occasioni gradevoli, cene con amici e autorità, e soprattutto alcune gite che abbiamo organizzato insieme per far gustare ai padovani la bistecca fiorentina.Nonostante i tanti impegni e le immancabili grane, Zanonato conservava sempre il gusto dello scherzo e della battuta. Memorabili le sue barzellette in dialetto veneto in coppia col procuratore aggiunto della repubblica Dario Curtarello.

Il compito che lo attende non è certo facile, ma l’uomo ha tutte le qualità per essere anche un ottimo ministro, attento alle esigenze del territorio e della popolazione, forte dell’esperienza maturata in una regione, il Nordest, che da sempre è stata uno dei motori della nostra economia e che adesso vive momenti di grave difficoltà.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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