Fedeli: “Più Toscana in Europa”. Rossi: “Un patto sociale comune”
FIRENZE – “Più Toscana in Europa” e per un’Europa migliore oltre la semplice retorica. E’ l’appello lanciato da Giuliano Fedeli presiedendo la seduta speciale del Consiglio regionale, dedicata al tema “La Toscana e l’Europa per un nuovo modello di sviluppo globale”. Prima di inziare i lavori il presidente ha ricordato la figura del senatore Giulio Andreotti e ha proclamato un minuto di silenzio.
La seduta è stata il primo appuntamento istituzionale inserito nel calendario della seconda edizione del Festival d’Europa, a Firenze dal 7 all’11 maggio.
Nel giorno di apertura della seconda edizione del Festival d’Europa a Firenze, Fedeli pensa ad un appello, dall’assemblea Toscana, per completare l’integrazione in settori strategici e aumentare la legittimità democratica dell’Unione anche utilizzando gli strumenti offerti dal trattato di Lisbona (in particolare il diritto di inziativa dei cittadini).
Davanti alla platea che conta studiosi ed europarlamentari il presidente non nasconde il “momento drammatico per la costruzione europea”, alla vigilia anche di date importanti per la vita civile dell’Unione. Lo scenario che si muove sullo sfondo è gravido di incognite e tensioni, con gli occhi rivolti alle prossime elezioni del Parlamento europeo (maggio 2014, ndr): “Aumentano le divisioni tra Nord e Sud Europa, cresce il distacco dei cittadini dalla cosa pubblica che si manifesta con l’alto astensionismo e rinascono nuove forme di nazionalismo”.
Il governatore toscano, Enrico Rossi, ha poi aggiunto che gli aspetti sociali devono essere al centro delle politiche e dell’idea di Europa.E la Toscana si impegna a utilizzare fino in fondo i finanziamenti comunitari e a far partire il prima possibile quelli del nuovo ciclo 2014-20, destinandoli alla coesione sociale e allo sviluppo.
“Se l’Unione europea non sarà in grado di dare risposta a 26,6 milioni di europei che sono disoccupati, sarà difficile parlare di Europa e il consenso verso l’idea di Europa, già sceso a ritmi accelerati, rischia di accelerare ancora a causa della crisi”, ha spiegato Rossi, aggiungendo che “accanto al fiscal compact è sempre più necessario un social compact, ovvero un patto sociale fra i Paesi che compongono l’Unione europea”.