The state of the Union, il ministro Bonino: “Reagire a intolleranza e xenofobia”
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Foto Matteo Bovo
FIRENZE – Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, non usa giri di parole per difendere l’Unione europea durante il summit The state of the Union, che si sta svolgendo nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze.
“E’ un vitale interesse dell’Europa reagire alle tendenze di intolleranza e xenofobia”, ha detto la Bonino nel suo intervento, aggiungendo che “nonostante tutto, l’Europa è ancora un polo di attrazione per i suoi vicini, ma questo magnetismo sta declinando, a causa della crisi, e di valori, in particolare diritti umani e Stato di diritto”. A preoccupare Bonino soprattutto “la crescente intolleranza verso migranti clandestini”, che contrasta con i valori propugnati dai padri fondatori.
Un altro tema affrontato è stato la crisi economica. Il primo a sottolinearla è stato l’ex ministro laburista David Miliband: “Dobbiamo vedere l’Ue – ha detto – in un contesto globale e in questo affrontare il tema della disoccupazione”, al quale, secondo Milibrand, va anche aggiunto quello dell’indipendenza energetica, fondamentale per dare un futuro di prosperità al continente.
Sul fronte della crisi ancheEnzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari europei, ha aggiunto che non vanno sottovalutati “i segnali di chi si dimostra contrario all’Europa molto seriamente. Sono segnali che vengono dall’opinione pubblica e sono segnali che manifestano un disagio nei confronti in generale delle istituzioni pubbliche statali, locali, inevitabilmente anche di quelle europee”.
E mentre il governatore Enrico Rossi ha ribadito la necessità di un “social compact” accanto al “fiscal compact”, Matteo Renzi e Mario Monti si sono becchettati sulle politiche restrittive dell’ex premier. “Le regole di bilancio non le rispettiamo perchè ci costringono i partner europei, ma perchè ènell’interesse delle future generazioni di italiani”, ha detto Monti, che poi si è rivolto a Renzi in sala: “Hai anche detto che non si dovrebbe fare come ha fatto Monti. Però siamo parte della Ue, abbiamo tutti deciso che dovesse avere dei poteri, e accettiamo le conseguenze”.
Sul convegno fiorentino, da Roma arrivano però anche le critiche. A formularle è il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta. “Registro che a Firenze è convocata una senz’altro importante conferenza internazionale, ma il catalogo propone le teste fosforescenti alla moda dei giornaloni: centro montiano, rottamatori e rottamati del Pd, presidente di Commissione dell’Ue, estrema sinistra sia pure in salsa istituzionale. Non risulta invitato alcun esponente del centrodestra. Vero è che la sinistra si è ingoiata in Italia qualsiasi carica. Ma come si faccia a proporre una via italiana al rafforzamento dell’Unione europea, tagliando fuori del tutto il centrodestra, si spiega solo con lo spirito di fazione e la negazione della cultura della coalizione, ciò che inevitabilmente indebolisce il governo e la coesione della maggioranza”.