Montella: «Resto alla Fiorentina». L’annuncio al momento giusto
FIRENZE – Dopo una settimana piena di voci e dubbi, Vincenzo Montella ha scelto il momento più opportuno per annunciare la sua permanenza a Firenze. Lo ha fatto all’inizio della penultima conferenza dell’anno, qualla che precede la (prevista) festa di domani contro il Palermo. “Di rumors ce ne sono tanti, specie in questo ambiente: la frase sul Napoli era riferita a un altro momento a un mese fa. Non c’è nessun dubbio che non debba continuare il mio rapporto con la Fiorentina”, le parole che fugano ogni perplessità.
E si tratta di una grande vittoria per il club di Della Valle, forse anche maggiore del ritorno in Europa praticamente già certo. Montella era infatti nel mirino di grandi club, forse poteva andare anche al Napoli, la squadra della sua città che ovviamente ha grande fascino per il tecnico viola.
Il fatto che abbia voluto sgombrare tutti i dubbi significa che ha parlato con la proprietà ed ha avuto precise rassicurazioni sulla costruzione della squadra del prossimo anno che sarà quindi ragionevolmente potenziata sia qualitativamente che come come numero proprio come voleva Montella.
Il resto della conferenza stanpa è scivolato via senza grandi sussulti, anche perché il botto – fragoroso – c’è stato in apertura. C’è stata una piccola stilettata al Milan che ha inserito il simbolo della Champions sulla prossima maglia (“ci eravamo accorti che erano sicuri da tempo di andarci ma mi piacerebbe poter lottare fino all’ultima giornata”) e una battuta sui giocatori che potrebbero invece essere alla loro ultima al Franchi.
“Toni e Jovetic meritano grandi applausi indipendemente da quallo che sarà il loro futuro. Fossi sugli spalti il primo a battere le mani sarei io. Comunque non so cosa succederà, non sapevo neppure cosa avrebbe detto Luca ieri in conferenza stampa: con la proprietà non ne abbiamo ancora parlato”.
Ah, ci sarebbe anche la partita con il Palermo che si giocherà alle 12,30… “Dobbiamo vincere ma siamo consapevoli che potrebbe anche essere un trappolone: anche se sono vicini alla retrocessione, i rosanero hanno uno spirito combattivo trasmessogli dal loro allenatore. E poi spesso quando alcune squadre hanno serenità giocano anche meglio”.
Di sicuro, da oggi, è un po’ più sereno anche l’ambiente viola sapendo che Montella non si muove da Firenze.