Fiorentina, festa sotto il nubifragio: centrato il quarto posto
Solo la pioggia ha (in parte) guastato la festa alla Fiorentina: il violento nubifragio che si è abbattutto sul Franchi nel secondo tempo non ha comunque impedito alla gente che ha resistito rimanendo sugli spalti di celebrare il ritorno in Europa dei viola dopo 3 anni. Il successo (1-0) sul Palermo consente anche di continuare a sperare nella Champions, almeno fino alla partita del Milan di stasera con la Roma.
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Fotoservizio Matteo Bovo
Una targa e un video per celebrare la 500 esima partita di Della Valla a Firenze, la bella coreografia della curva Fiesole dedicata al tucano, la foto di gruppo dei giocatori con i bambini, gli applausi e i cori di tutto lo stadio.Gli ingredienti per la classica giornata di festa c’erano fin dal mattino in uno stadio piuttosto pieno (qausi 30.ooo spettatori) a dispetto delle difficoltà logistiche per arrivarci a causa del passaggio del Giro d’Italia.
Poi, la partita. Con il Palermo che inizialmente ha fatto vedere di non essere venuto in Toscana per recitare il ruolo dello sparring partner nonostante avesse già un piede e mezzo in serie B. I rosanero in apertura hanno creato diversi problemi a Viviano (collezionando un buon numero di angoli), pur senza impensierirlo mai davvero seriamente anche se Kurtic da ottima posizione ha spedito incredibilmente a lato.
Aveva invece fatto centro Jovetic ma l’arbitro ha annullato per fuorigioco. Il montenegrino è apparso molto più tonico rispetto alle ultime apparizioni – splendido un suo aggancio volante sulla linea del fallo laterale -: si vedeva che ci teneva a salutare nel modo migliore il pubblico del Franchi che difficilmente il prossimo anno potrà ancora applaudirlo.
Jo Jo ci ha provato in tutti i modi, su azione personale, su punizione, addirittura di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Per il resto, nel primo tempo, però i viola non si sono visti molto, finché Luca Toni (40′) è riuscito a trovare la zampata vincente festeggiando la maglia da titolare che Montella è tornato a concedergli. Se sarà addio anche per lui alla Fiorentina come pare, questo è stato il modo migliore per salutare.
La ripresa, come detto, tecnicamente fa meno testo perché l’erba del Franchi si è inzuppata a causa del violento acquazzone dell’intervallo: il campo ha retto abbastanza bene ma, con i riflettori accesi, non c’è stato più spazio per giocate sopraffine come nella prima frazione di gioco. Chi è sembrato non risentirne più di tanto è stato Cuadrado. Incontenibile sul campo asciutto, ma difficile da fermare anche con le gomme da bagnato.
Probabile prossimo oggetto del desiderio di tante big, al colombiano è mancato solo il successo personale, ma si è confermato l’uomo più in forma di Montella in questo finale di torneo. A proposito del tecnico napoletano, dopo l’annuncio di ieri della permanenza “sicura” a Firenze anche il prossimo anno, la gente gli ha regalato persino più calore del solito intonandogli cori quasi come ai tempi di Prandelli.
Lui ha ringraziato in modo composto come sempre, trovando conferme anche da giocatori che ultimamente aveva utilizzato un po’ meno come Roncaglia, facendo tornare in campo il difensore egiziano Hegazi dopo un lungo infortunio e ricevendo “cenni di vita” da uomini come Mati Fernandez che, dopo tanta panchina, nel finale di stagione un paio di occasioni per mettersi in mostra le ha avute.
Il capolavoro del tecnico è stato comunque quello di costruire dalle ceneri di una squadra che si era salvata sol all’ultimo tuffo un gruppo in grado di divertire, segnare gol a grappoli, vincere e anche centrare l’obiettivo perché anche se la Champions League dovesse sfuggire com’è probabile – da notare i cori contro il Milan e non anti-Juve come sempre da parte della Fiesole-, nessuno dovrà sminuire un quarto posto che, stavolta è davvero il caso di dirlo, vale uno scudetto.
FIORENTINA 1
PALERMO 0
Reti: Toni al 40′
Ammoniti: Savic al 15′, Faurlin al 26′, Kurtic al 60′, Garcia al 65′, Viola al 77′