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Agguato al vescovo Betori, Baschini resta in carcere

Elso Baschini, accusato dell'agguato al vescovo Betori del 4 novembre 2011
Elso Baschini, accusato dell’agguato al vescovo Betori del 4 novembre 2011

FIRENZE – Il tribunale di Firenze, accogliendo la richiesta del pubblico ministero di sospendere i termini di durata della custodia cautelare, ha deciso che Elso Baschini deve restare in carcere.

Il 74enne è accusato dell’agguato all’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori e al suo segretario don Paolo Brogi, avvenuto il 4 novembre 2011 nell’arcivescovado fiorentino. La decisione è stata comunicata oggi durante l’udienza del processo che vede Baschini imputato.

La sera del 4 novembre 2011 nell’androne dell’arcivescovado il cardinale Betori venne minacciato con una pistola da un uomo che poco prima aveva sparato al suo segretario, don Brogi, ferendolo.

Agli atti delle indagini svolte dalla Polizia ci sono alcune intercettazioni ambientali. Baschini, accusato di tentato omicidio, conversando in questura a Firenze il giorno dell’arresto, dice a un testimone: «Sono uscito, non mi ha visto nessuno». «Sul giornale -gli risponde l’interlocutore- c’era scritto che c’era una filippina col suo marito che fanno badanti qui. Era un bel colpo».

In altri stralci di intercettazioni Baschini spiega: «Quei due non li hanno visti, erano fuori, lui, il vescovo ha detto che era uno». «Eravate in tre? » chiede l’interlocutore. «Sì in tre» risponde Baschini che comunque si è sempre professato innocente.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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