Calciatore in coma, i compagni non giocano. E l’arbitro li stanga
FIRENZE – Avevano rinunciato a giocare la partita di calcio perché quel giorno, lo scorso 16 aprile, un loro compagno di squadra era entrato in coma dopo un grave incidente in motorino avvenuto in viale Guidoni, a Firenze. Avevano così annunciato la loro assenza nella partita che si sarebbe dovuta disputare la sera stessa senza però riuscire ad evitare la sconfitta a tavolino per 3-0 come da regolamento.
Tuttavia, al danno si è presto aggiunta la beffa: la società sportiva San Niccolò, militante nel campionato amatori AICS (Associazione Italiana Cultura e sport) serie A1, oltre alla sconfitta a tavolino contro la società sportiva “C.D.P. Querceto”, si è vista notificare anche una penalizzazione di due punti in classifica ed una multa di 100 euro. Una cifra non certo elevata per un club professionistico, importante invece per un team amatoriale. La società ha allora deciso di presentare un reclamo che è stato però respinto poichè secondo il giudice sportivo – si legge nel referto – “in tale situazione pare che non si configuri la causa di forza maggiore” necessaria per poter ottenere il rinvio della partita.
“Siamo esterrefatti nel constatare che la Federazione Aics Settore Calcio non abbia ritenuto opportuno rimandare una partita del campionato – spiega con amarezza l’allenatore del San Niccolò Massimiliano Benvenuti– lo stesso giorno in cui un nostro giocatore ha subito un gravissimo incidente stradale e anzi abbia addirittura penalizzato la nostra squadra con multa annessa e perdita della gara per rinuncia: la norma per rimandare la gara d’ufficio in casi eccezionali esiste nel regolamento e crediamo che un po’ meno burocrazia e maggiore umanita’ avrebbe reso una immagine più positiva alla Federazione stessa”.