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Concordia, Schettino: «Ho salvato quattromila persone»

I momenti del naufragio della Costa Concordia al Giglio il 13 gennaio 2012
I momenti del naufragio della Costa Concordia al Giglio il 13 gennaio 2012

GROSSETO – «Anni di mia esperienza di navigazione hanno determinato l’evacuazione di oltre 4.000 persone. Quindi non è stata la mano del buon Dio». Così il comandante Francesco Schettino durante l’udienza preliminare a Grosseto per il naufragio della Costa Concordia al Giglio il 13 gennaio 2012. Il comandante vuole che il dibattimento determini la verità, ciò che realmente accadde quella tragica notte e per accertarlo chiede una nuova perizia sulla nave. Il collegio difensivo di Schettino ha infatti depositato al gup la richiesta di un nuovo incidente probatorio sugli apparati della nave naufragata, integrativo di quello tenuto nell’ottobre 2012.

«Serve verificare una serie di cose –ha spiegato l’avvocato Francesco Pepe– tra cui il malfuzionamento del generatore di emergenza, con la mancata attivazione delle pompe; il fatto che molte porte stagne non funzionassero; quanto influì l’errore del timoniere. Dopo l’urto furono eseguite manovre evasive dallo scoglio, Schettino mise la prua al vento in modo da offrire il fianco. La nave era governabile con i timoni, non con i motori che erano già piantati, e i timoni hanno risposto fino alla fine della manovra».

Il gup di Grosseto, Pietro Molino, ha rinviato a giovedì prossimo, 23 maggio l’udienza preliminare.

L'ex comandante Francesco Schettino all'udienza preliminare di Grosseto
L’ex comandante Francesco Schettino all’udienza preliminare di Grosseto

«Confido nella giustizia e nella magistratura per avere la possibilità di chiarire e spiegare le scelte e il perché sono state compiute -ha dichiarato Schettino– ho l’obbligo morale di omaggiare la memoria dei morti, la dignità dei vivi». Schettino aveva chiesto il patteggiamento, ma la Procura si è opposta. Invece sulle richieste di patteggiamento degli altri 5 imputati, il giudice deciderà l’8 luglio.

Intanto, emerge che ci sono cinque componenti del consiglio di amministrazione di Costa Crociere tra gli indagati per il naufragio della Concordia. Per gli indagati si ipotizza il concorso in reati di cui sono accusati Schettino e gli altri imputati. L’inchiesta è in un fascicolo della procura di Grosseto, separato rispetto a quella che ha prodotto le richiesta di rinvio a giudizio di cui si sta discutendo in questi giorni in udienza preliminare a Grosseto. La nuova indagine è scaturita da una denuncia-querela contro i vertici di Costa Crociere e Carnival Corporation presentata a metà aprile da un pool di avvocati che tutela alcune decine di naufraghi. La procura di Grosseto ha avviato indagini sul solo cda di Costa Crociere che era in carica il 13 gennaio 2012, quando avvenne l’incidente al Giglio.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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