Renzi e Letta, amici leali
FIRENZE – «Con Enrico Letta ho un rapporto innanzitutto improntato ad un concetto che in politica non va molto di moda, ma al quale io tengo molto: la lealtà nell’amicizia». Così il sindaco di Firenze, Matteo Renzi che se l’è presa anche con ricostruzioni mediatiche che non lo hanno soddisfatto e che, secondo lui, lasciano il tempo che trovano. Ha parlato all’inaugurazione del «Robert Kennedy center for justice and human rights» oggi a Firenze.
«Enrico Letta è il presidente del Consiglio. Chi vuol bene all’Italia fa il tifo perché finalmente, chi governa, faccia le cose che gli italiani da vent’anni aspettano. Io faccio il tifo perché le cose finalmente si facciano». Un Renzi in versione «tifoso» ma del da farsi.
Dal sindaco poi un’altra stoccata al mondo politico italiano che secondo Renzi pecca di una mancanza di visione, di immaginazione del futuro. E ancora: «Il vero capo del governo in Italia è la burocrazia. Siamo costretti a sognare i sogni degli altri, il progetto delle Murate è nato 18 anni fa, io vado a tagliare i nastri delle inaugurazioni decise in passato dai miei predecessori».
Secondo Renzi i social media sono innovazioni importantissime, non sono un bene o un male a prescindere, ma una gigantesca opportunità. Sono stati importantissimi per la primavera araba, ma sono stati anche strumenti di repressione. I social media sono una grande innovazione digitale. Il problema è come cambia il modello culturale e politico sostiene il sindaco che sogna un’Europa che parli di più di valori e di diritti.