Skip to main content
Via Cavour

Via Cavour ‘vendesi’. Scomparsi i negozi storici

Fondi sfitti in via Cavour
Fondi sfitti in via Cavour

FIRENZE – C’è il rischio che via Cavour, di qui a poco, venga assorbita da catene di negozi gestiti da cinesi e decine di fast food. Un’emorragia, quella del centro storico e della strada in questione, che sembra non avere fine. Dove Internet Point, grande distribuzione e attività senza alcuna specificità stanno schiacciando i negozi più tipici, cuore del commercio fiorentino. E’ sufficiente passeggiare lungo quella che un tempo era conosciuta come la via Larga, per imbattersi in una serie sconfinata di bandoni abbassati e una sfilza di cartelli ‘affittasi’ o ‘vendesi’. I negozi storici della strada si sono drasticamente ridotti, un po’ per la crisi, un po’ per gli affitti da capogiro che continuano a mettere in ginocchio i commercianti.

Sfilza di cartelli 'affittasi' e 'vendesi'
Sfilza di cartelli ‘affittasi’ e ‘vendesi’

«La situazione è tragica – commentano Giovanna e Carlo, titolari di Numismatica -, c’è sempre meno gente. Fino a qualche anno fa vendevamo oggetti in oro e antichi, oggi ripieghiamo sulle monete. Ci sono fondi che rimangono sfitti per anni, le cifre d’altronde sono troppo alte e si aggirano intorno ai 5mila euro al mese tanto per restare bassi. Per non parlare di cosa troviamo quando la mattina apriamo il negozio. La gente la sera, soprattutto nelle strade limitrofe, beve, fa baccano, bivacca. Una volta – raccontano i due esercenti – abbiamo trovato il bandone scardinato. Alla faccia della civiltà».

Giovanna e Carlo
Giovanna e Carlo

«Quello che fa storcere il naso oltre al fatto che i negozi chiudano – dice Marco di Casa della Stilografica – è che in via Cavour non solo chiudono ma non riaprono più. Accanto a noi c’era una gioielleria e nessuno pare voglia rilevare il fondo. E’ così da anni ormai. I bandoni abbassati servono solo a quelli che si divertono a imbrattarli. Per il resto via Cavour è un contenitore di attività tutte uguali, omologate. Nessuna specificità. Poi – aggiunge Marco – non sarebbe una cattiva idea se facessero un parcheggio. Da quando l’amministrazione comunale ha pedonalizzato la zona, anche per i motorini è diventato difficile arrivare fin qui e questa situazione ha contribuito ancora di più allo spopolamento della zona».

Marco
Marco

Quelle insegne che un tempo rafforzavano l’identità fiorentina sono ormai sbiadite, e con loro anche la speranza di chi sperava per la città un futuro commerciale migliore.


stefania ressa

Giornalista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741