Fiorentina, atroce beffa: la Champions sfugge all’ultimo respiro
FIRENZE – Il miracolo è stato solo sfiorato. La Fiorentina finisce quarta, va in Europa League ma ha accarezzato il sogno Champions per quasi tutta la serata ed è stata punita dall’ennesima decisione arbitrale sfavorevole. I viola hanno battuto il Pescara in una gara in cui non c’è mai stata storia (1-5 il finale), mentre il Milan a Siena si è imposto solo per 1-2 grazie a due gol nel finale, di cui il primo di Balotelli su un rigore quanto meno molto dubbio.
E’ l’epilogo meno giusto di una corsa che i viola hanno condotto da protagonisti dall’inizio alla fine, mentre il Milan ha alternato periodi grigissimi (soprattutto l’inizio del campionato) a momenti esaltanti come la fase centrale della stagione o il gol decisivo di Mexes di ieri sera a cinque minuti dalla fine della nervosissima gara (anche tre espulsi) di Siena.
La gara all’Adriatico non ha avuto storia. In meno di mezzora i viola l’avevano chiusa. Troppa la differenza di motivazioni ma anche la cifra tecnica tra il Pescara e la Fiorentina che ha nella sue fila uomini come Ljajic assolutamente incontenibili quando sono in giornata.
Il serbo ha realizzato una tripletta all’apparenza facile facile che ha spaccato il match, oltre a consentirgli di arrivare in doppia cifra in classifica marcatori, a due passi dal gemello Jovetic, il grande assente del finale di stagione viola. Ma la squadra ha dimostrato di poter fare tranquillamente a meno di lui, quasi come a tracciare la via giusta per il prossimo anno, quando il montenegrino al 95% vestirà un’altra casacca. Se sarà addio, comunque, Jo Jo lo ha dato con un gol, quello del momentaneo 4-0, festeggiato senza neppure troppa partecipazione.
Mai come in questo momento ai tifosi però non potrebbe interessare di meno. Si godono la cooperativa del gol di Montella che grazie al centro di Mati Fernandez (quello del 3-0 buono comunque solo per le statistiche) iscrive a bilancio il giocatore numero 16. Diciotto contando anche la Coppa Italia.
Numeri mostruosi, come i 70 punti con cui i viola hanno concluso questa comunque eccezionale stagione, forse anche superiore a quelle della gestione Prandelli, ormai definitivamente dimenticato dai tifosi che hanno come nuovo idolo Vincenzo Montella, un tecnico che ha saputo coniugare i risultati al bel gioco.
Ieri sera in riva all’Adriatico ha trovato anche il modo di far esordire nel campionato italiano il polacco Wolski, oggetto fin qui misterioso arrivato nel mercato di gennaio, il terzo porteire Lupatelli e Giuseppe Rossi. Il suo ingresso in campo a metà ripresa dopo un calvario fatto di due operazioni ai legamenti dello stesso ginocchio è stato l’unico momento veramente degno di nota di una ripresa che non aveva più niente da dire.
Nella Fiorentina del prossimo anno ci sarà, da protagonista, anche lui. Giocherà solo in Europa League ma l’amarezza di stasera e di un torneo comunque molto condizionato dalle decisioni arbitali anti-viola non deve affatto cancellare il capolavoro di una squadra nata dalle ceneri di un gruppo che lo scorso si era salvato solo alla penultima giornata.
365 giorni più tardi, la Champions è sfuggita solo all’ultimo tuffo, nel modo più crudele, quando la grande festa a Peretola e allo stadio era già pronta.Nonostante l’atroce beffa, è comunque giusto sottolineare il comportamento da autentici professionisti dei giocatori del Siena, in barba a tutte le dietrologie che si erano fatte in settimana. A testimonianza che anche se qualcuno prova a rovinarlo, nella fattispecie gli arbitri, il calcio resta il gioco più bello e avvincente del mondo.