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In arrivo a firenze i bollettini per la Tares, con molte incertezze

Arrivano i bollettini della Tares
Arrivano i bollettini per il pagamento della Tares

FIRENZE – Sono in arrivo in questi giorni alle imprese fiorentine i bollettini per il pagamento della Tares, il tributo che da quest’anno sostituisce la vecchia tassa sulla nettezza urbana (la Tia, ma altrove ancora Tarsu), ingrassandola con altre addizionali.

Nonostante le richieste di proroga, e addirittura di slittamento al 2014, il tributo si sta presentando invece con puntualità. Eppure non manca un alone di mistero e di mancata trasparenza.

A comparire nei documenti recapitati con il bollettino, sono solo una cifra (l’acconto) ed il logo del nuovo tributo. Nient’altro che spieghi cosa sia la Tares,cioè cosa inglobi rispetto alla Tia (ovvero i servizi municipali cosiddetti indivisibili, quali illuminazione, manutenzione delle strade e sicurezza); perché li inglobi; che sono previste addizionali (30 centesimi/mq riservati allo Stato); come sia composta la tariffa e di quanto, anche approssimativamente, crescerà rispetto al 2012; se (come in passato) siano previste riduzioni tariffarie per le imprese che smaltiscono rifiuti speciali (la quasi totalità delle imprese artigiane di produzione). Insomma comanda una gran confusione. Tant’è che – dulcis in fundo – non sono riportate nemmeno le date di scadenza.

Confartigianato però, deliberazione n° 2013/C/00019 alla mano (quella che regola la materia, peraltro approvata dal Consiglio Comunale, senza alcun voto contrario, lo scorso 22 aprile), informa che le scadenze sono al 31 maggio e al 30 settembre per l’acconto e al 31 dicembre per il saldo.

L’acconto – informa (dietro richiesta) Quadrifoglio – è pari ai 2/3 dell’importo Tia dello scorso anno. Peccato però che, in barba alle sentenze sull’illegittimità dell’Iva sulla Tia, il calcolo sia stato eseguito sul totale 2012 Iva compresa.

«Insomma, queste sono le condizioni ideali per ostacolare il fare impresa – commenta Daniela Checchi, direttore di Confartigianato Firenze -. Certo, la Tares non è (al momento) la peggiore delle gabelle, ma è emblematica del modo con cui il pubblico guarda all’impresa privata, del difficile contesto che riesce a costruirgli intorno. Tralasciando pure il sacrosanto diritto dell’imprenditore ad elaborare strategie d’impresa di ampio respiro, senza certezze come quella dell’entità di un’imposta, che è possibilissimo definire a priori, visto che di mq si tratta, diventa faticosa, difficile, problematica anche la gestione del day by day».

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