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Un manifesto della campagna 'Salviamo il MaggioDanza'

Maggio musicale, fumata nera

Un manifesto della campagna 'Salviamo il MaggioDanza'
Un manifesto della campagna ‘Salviamo il MaggioDanza

Si sono presentati pronti a fare il part-time, ad adoperarsi come comparse nella lirica per garantire risparmi di 80mila euro su i contratti a termine fatti per le singole produzioni operistiche, ad accettare contratti di solidarietà, e anche a tagliarsi emolumenti e indennità fino a consentire un risparmio di un milione e mezzo di euro circa con aumento della produttività, invece, a costo zero… unico problema: l’hanno fatto divisi. Proprio così: al tavolo di ieri mercoledì 22 maggio col commissario straordinario Francesco Bianchi – forbici tra le dita – i sindacati del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino si sono presentati ciascuno con la sua fetta di proposte. Ottime idee, probabilmente, che però, prese singolarmente, non raggiungono i 3 milioni di euro di rientro necessari che addirittura salirebbero a 4,5 se il giudice del lavoro dovesse integrare l’organico con i 44 lavoratori attualmente in causa. Fatto per altro piuttosto probabile.

L’incontro, del resto, era iniziato in un clima di alta tensione per via della delibera inviata da Bianchi per email al personale già lunedì scorso. Diciamo che il commissario – complici probabilmente i tempi stretti che impongono una soluzione entro giugno, quando la liquidità si esaurirà e Cassa di Risparmio di Firenze nella situazione attuale non rinnoverà il fido – si era portato un pezzo avanti e aveva avviato le procedure che, stando al piano di riordino presentato nei giorni scorsi, avrebbero dovuto portare alla riduzione degli organici con la cancellazione netta, tra le altre cose, di MaggioDanza, dei laboratori di scenografia, della biglietteria e delle portinerie. Così, il tanto atteso incontro di oggi si era aperto con qualche fondato pregiudizio. Bianchi, comunque, si era detto disponibile a prendere in esame piani alternativi al suo, purché garantissero egual risparmio.

E le proposte giunte oggi in ordine sparso da Fials, Cgil e Uil (la Cisl non si è presentata) non arrivano a tanto. E sì che giusto l’altro giorno si erano tutti riuniti nel tentativo, evidentemente fallito, di formulare una piattaforma comune. Nulla. E ora? I rappresentanti sindacali annunciano un nuovo tavolo entro questa settimana, e promettono di portare lì tutti i loro conteggi in cui tra l’altro sono ben evidenziati i circa 500mila euro di Fus che MaggioDanza porta alle casse della Fondazione. E poi c’è l’idea, avanzata da Fials, di creare un’Accademia di Danza che possa attrarre investitori privati e anche fondi europei. Tutte buone idee, certo, ma così presentate in maniera puntuale e disorganica, al momento, parrebbero destinate a rimanere insufficienti. Se non si superano le divisioni, e in fretta, la tenuta artistica di Firenze è veramente a rischio. Con essa, i posti di lavoro di tante, tante persone.

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