«Ergastolo leggero per chi fornì il tritolo delle stragi»
Cosimo D’Amato è stato condannato all’ergastolo senza isolamento diurno, certo il classico modo per aggirare l’ostacolo dell’ergastolo. Da qui la nostra amarezza, ma questa è la norma e noi dobbiamo uniformarci. Cercheremo di capire se il Giudice che ha accettato il rito abbreviato aveva spazi per non accettarlo.
Ma la nostra realtà oggi è quella della sentenza di oggi contro Cosimo D’Amato.Certo nel 2000 quando Salvatore Riina con tutti capimafia delle stragi del 1993, cercarono di ottenere il rito abbreviato, fu fatto un decreto perché quello scempio non avvenisse.
Oggi i tempi sono cambiati, oggi si cerca disperatamente di togliere il 41 bis a Provenzano aprendo quella devira di annullamenti che fa impallidire i passaggi da 41 a carcere normale del 1993.
Noi possiamo solo dire che le parti civili hanno avuto un’altra opportunità di tornare in causa civile con quei feriti che si sono aggravati negli anni, e che lo Stato sarà di nuovo chiamato a supportarci per quel danno che 20 anni fa la mafia ci ha fatto e che lo Stato non ha saputo evitare.
Se guardiamo ai nostri feriti e alle conseguenze nelle famiglie di quelle invalidità, pur essendo coscienti che mai saremmo riparati dal danno fino in fondo, possiamo dire che qualcosa lo Stato fa.
Possiamo dire che la sentenza di ieri è anche il mezzo per aiutarci, ma resta il fatto che siccome è giusto che ognuno abbia il suo, Cosimo D’Amato doveva avere un ergastolo con isolamento diurno come per tutti gli altri, senza alcun sconto e senza rito abbreviato.