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Margherita Morgantin a Galleria Continua, San Gimignano

Morgantin, Hatoum e Ward, tre artisti alla ricerca di un’identità

Margherita Morgantin a Galleria Continua, San Gimignano
Margherita Morgantin a Galleria Continua, San Gimignano

SAN GIMIGNANO – Galleria Continua propone fino al 24 agosto tre interessanti mostre. Tre gli artisti, figure di primo piano nel panorama artistico internazionale e ognuno di loro capace di esprimersi utilizzando varie e diverse forme di linguaggio artistico: performance, video, disegno, scultura, fotografia, installazione.

Lo spazio dell’Arco dei Becci ospita il lavoro intitolato “2-495701” dell’artista veneziana Margherita Morgantin. Il lavoro esposto è il risultato della trascrizione visiva, iniziata nel 2011, della serie infinita dei numeri primi. Un modo attraverso il quale l’artista ricerca le relazioni e le definizioni dei rapporti. Una sequenza di numeri che nella sua rappresentazione definisce una struttura geometrica dove il ragionamento matematico prende forma e diviene visibile.

L’artista palestinese Mona Hatoum presenta a Gallaria Continua la mostra dal titolo “Body of work”. Accanto ad alcune opere realizzate tra il 1996 e il 2010 alcuni lavori inediti. La sua ricerca e il suo lavoro hanno spesso al centro il tema dell’ambiente domestico e dei suoi oggetti simbolo come gli utensili da cucina, le sedie, ma anche materiali insoliti, come pasta, carta igienica, capelli. Gli oggetti talvolta ingigantiti o posti in situazioni e posizioni inconsuete infrangono le certezze e restituiscono la fragilità delle relazioni dell’individuo con la realtà.

“Iris hope keeper” è il titolo della mostra personale dedicata all’artista giamaicano Nari Ward. Ancora un lavoro sull’identità e la sua ricerca. L’opera di Nari Ward parte da memorie e immagini che fanno parte della sua storia per volgersi verso contesti più ampi. La Giamaica è un luogo evocato, forse non più luogo, ma un sogno, per turisti, e così brandelli di oggetti e spazi dedicati a quel mondo del divertimento e della vacanza divengono evocazioni di morte, di vuoto, di chiusura.

La mostra è visitabile dal martedì a sabato, dalle 14.00 alle 19.00.

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