Amministrative, vince l’astensionismo. Ma il Pd festeggia
FIRENZE – Le urne hanno consegnato un Paese disilluso e ripiegato su stesso (leggi i risultati definitivi sul sito del Ministero dell’Interno), con la prova del ballottaggio in importanti città (fra queste Siena e Roma) che può ancora spostare il pendolino partitico verso il centrodestra oppure il centrosinistra, ma in casa del Pd si canta già vittoria.Parole e dichiarazioni che, in realtà, parlano più all’interno del partito che al Paese, in vista del difficile congresso di autunno dove la stessa tenuta del Pd non è data per scontata.
“Questo è un voto che premia la governabilità e anche per il Pdl ora è più difficile minare il governo Letta. Il voto rafforza la volontà del Pd di dare agli italiani un governo di servizio – ha detto intervistato dal Messaggero il leader Pd Guglielmo Epifani alla prima prova elettorale della sua storia di segretario -. Il risultato elettorale rappresenta un risarcimento per il Pd e in qualche modo anche una vittoria di Pierluigi Bersani, mentre i Cinquestelle pagano il no a quella scelta di cambiamento che hanno rifiutato. Siamo soddisfatti anche perché il partito riconquista la Toscana e va benissimo ovunque, ma adesso aspettiamo i ballottaggi”.
Poche ore prima anche il governatore toscano Enrico Rossi aveva suonato la campana della vittoria, tornando ancora una volta sull’accordo sfumato con i Cinquestelle: “Sono convinto che se Grillo avesse accettato l’offerta di Bersani per un governo di cambiamento, non solo avremmo trasformato questo Paese e messo all’opposizione Berlusconi, ma saremmo potuti stare insieme in piazza a festeggiare un vero cappotto al centrodestra. E anche la partecipazione al voto sarebbe stata più alta”.
Nella galassia di centrosinistra esulta anche il segretario dei socialisti Riccardo Nencini, soprattutto per “il sindaco socialista eletto a Gavorrano e per i consiglieri socialisti eletti pressoché ovunque. Inoltre, si vanno profilando buonissimi risultati delle liste socialiste a Massa e a Pisa”. Ma poi non si lascia sfuggire una frecciatina al governatore Rossi che ha escluso i socialisti dalla compagine di governo proprio dopo l’uscita di Nencini dal governo toscano per raggiungere il Parlamento romano. “Non me ne voglia il presidente Rossi: nonostante non abbia voluto rinnovare la presenza dei socialisti al governo della Regione – ha aggiunto Nencini – dovrà ancora frequentarli in tutte le città toscane, Pisa in testa”.
Parla di “un bel risultato” anche il segretario regionale democratico Andrea Manciulli: “Il Pd e il centrosinistra confermano i comuni dove già siamo forza di governo a cominciare dalla città di Pisa, dove sono molto contento per Marco Filippeschi, a cui sono legato da tanti anni, che oggi vede riconfermate le sue qualità. Nell’altro capoluogo, Massa, Alessandro Volpi ha dimostrato il valore della sua candidatura con un risultato che, stando ai dati provvisori, gli assegna una vittoria al primo turno.
Manciulli sottolinea anche l’importanza di “riconquistiamo diverse realtà come Marradi, Rio Marina, Gavorrano e Semproniano”. E – in vista del congresso d’autunno dove comunque lascerà l’incarico, non si lascia scappare una frecciatina ai più agitati esponenti del suo partito: “Nella situazione data, in un contesto non facile per il nostro partito, con polemiche esterne ed interne, talvolta davvero pretestuose, il Pd ha dimostrato di esserci e siamo in testa al ballottaggio in città non scontate come Siena, dopo le difficili vicende di questi mesi, e Viareggio, che ci impegneremo a riconquistare dopo la gestione del centrodestra. Tutto il Pd si concentri in questo sforzo per vincere i ballottaggi, per completare un quadro che già oggi ci ha dato una bella soddisfazione. Non possiamo certamente nasconderci il preoccupante dato dell’astensionismo. Noi ci impegneremo, anche a partire dall’operato di questi nostri amministratori eletti, a recuperare il problema della disaffezione nei confronti della politica”.
In attesa delle parole di Silvio Berlusconi, il centrodestra – in Toscana come nel resto d’Italia – si è mostrato più morigerato nei commenti elettorali. “Dalle urne emerge con chiarezza che il bipolarismo c’e’, radicato sul Pdl e sul Pd, mentre ogni opzione di terzo polo, centrista o grillino-protestatario, subisce un poderoso ridimensionamento”, ha sottolineato il coordinatore dei dipartimenti del Pdl Daniele Capezzone. “Occorre naturalmente riflettere sulla scarsa affluenza – aggiunge -, che ha di tutta evidenza condizionato i risultati di questo primo turno”.
La delusione dei Cinque Stelle invece corre sulla Rete: nel suo blog sono in molti ad attaccare Beppe Grillo per le scelte delle ultime settimane, dal non patto con il Pd al divieto per i candidati di andare in tv, dalle eccessive polemiche sugli scontrini fiscali alla scarsità di proposte messe in campo per caratterizzare il movimento rispetto agli altri partiti.