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Natale 2025
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Nuova Sars, salgono a tre i casi

Un kit per diagnosticare il Coronavirus (Nuova Sars)
Un kit per diagnosticare il Coronavirus (Nuova Sars)

FIRENZE – Ed ora i casi di Coronavirus sono tre. Oltre al giordano 45enne ricoverato da martedì all’ospedale di Careggi a Firenze, si sono aggiunti la nipotina di un anno e mezzo ed un collega del paziente giordano. Entrambi erano soggetti sotto sorveglianza sanitaria perché entrati in contatto stretto con l’uomo affetto da Nuova Sars.

La bambina di un anno e mezzo è ricoverata al centro pediatrico Meyer in isolamento, i risultati degli esami hanno confermato la presenza del virus, quindi il contagio. La piccola aveva i sintomi della malattia: tosse e febbre. Sarebbe stata in contatto con lo zio nella giornata di domenica, poi lunedì l’uomo è andato a lavorare rientrando la sera. La mattina il ricovero in ospedale. L’altro contagiato è un collega: il cittadino giordano lavora in un hotel di Firenze.

Sotto controllo per i contatti con il primo paziente ci sono 43 persone, tra cui il fratello dell’uomo, vari colleghi, oltre ai sanitari che lo hanno avuto in cura in questi giorni.

Il paziente numero 1, il cittadino giordano di origine palestinese, era stato recentemente per più di un mese nel suo Paese a trovare la famiglia. Al ritorno ha avvertito i sintomi dell’influenza e una febbre forte. Già sul volo Amman-Vienna-Bologna aveva accusato i primi sintomi. «E’ fuori pericolo, sta bene, ha avuto un’evoluzione positiva molto rapida» ha detto il professor Alessandro Bartoloni, infettivologo responsabile del reparto malattie infettive dell’azienda ospedaliera universitaria fiorentina. L’assessore toscano alla Salute Luigi Marroni ha sottolineato che il «sistema di sorveglianza è scattato in tempi rapidissimi e che non c’è alcun allarme».

Analisi di laboratorio per la Nuova Sars
Analisi di laboratorio per la Nuova Sars

La nuova Sars in realtà si chiama Mers (Middle East Respiratory Syndrome). Si tratta di un virus che è probabilmente trasmissibile tra gli uomini a seguito di contatti stretti e prolungati come per esempio all’interno di un nucleo familiare o in una corsia ospedaliera. Un’infezione respiratoria acuta che in Europa ha già registrato casi in Francia (con una vittima), Danimarca e Regno Unito. Il nuovo Cononavirus si trasmette con stretto contatto e per la prevenzione bastano le normali misure di igiene usate anche contro l’influenza: frequente lavaggio delle mani, coprirsi la bocca con un fazzoletto quando si starnutisce.

«Per questa patologia -ha spiegato il dottor Giuseppe Petrioli, responsabile del dipartimento prevenzione dell’Asl fiorentina- non c’è alto rischio di trasmissione. Non è necessario fare test diagnostici particolari e l’attenzione scatta solo in caso di un quadro di sintomi aggravato da disturbi respiratori come quello presentato dal paziente».


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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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