Patto per la notte, scoppia la polemica
FIRENZE – Anche Firenze intende aderire al progetto europeo “Sme city” (Share my European city), per il contrasto dei reati connessi all’abuso di alcol e sostanze, in particolare tra i giovani, e che punta alla creazione di una “rete europea dei bar consapevoli” . Ne ha dato notizia oggi l’assessore allo Sviluppo economico Sara Biagiotti, nella sua comunicazione in consiglio comunale sul ‘Protocollo per la notte fiorentina”.
Il progetto Sme city è rivolto agli enti locali e mette a disposizione fondi comunitari perché “attraverso metodi innovativi di partecipazione che coinvolgano i giovani, i locali e i residenti delle zone dove avviene la vita notturna” si promuovano “la comprensione e la condivisione dei reciproci punti di vista” e “la realizzazione di azioni che dimostrino come il luogo del divertimento possa diventare luogo di opportunità senza creare disagio ad altri”. Si prevede anche la formazione dei gestori e del personale dei bar che aderiranno, la promozione di azioni di sharing attraverso il web, la formazione di operatori specializzati e il coinvolgimento dei giovani a rischio all’interno delle azioni di mediazione. L’effetto atteso è la riduzione dei reati commessi sotto l’effetto di alcol e droga come vandalismo, bullismo, disturbo della quiete pubblica, risse, atti osceni”.
Ma proprio sulle regole estive e il “Patto per la notte” in consiglio comunale è scoppiata la polemica. “Il nuovo patto per la notte è la dimostrazione di come questa amministrazione dopo quattro anni non abbia nessuna visione della città, ma vi sia soltanto improvvisazione -hanno sottolineato i consiglieri comunali del Pdl –. Il Comune non avendo idee su come affrontare la questione scarica tutto sulle attività commerciali, come se fossero il problema, per noi invece le attività sono una risorsa per la città che danno posti di lavoro e producono benessere”.