Università toscane: tempi di risparmi
La spending review non ha risparmiato il settore dell’Università. Numerosi Atenei hanno dovuto confrontarsi con i conti in profondo rosso e iniziare le necessaria opera di risanamento.
La Corte dei Conti, sezione di controllo della Toscana, esaminando i conti dell’ateneo senese, ha rilevato come sul bilancio di previsione del 2013 i revisori dei conti «abbiano espresso parere contrario all’approvazione da parte del Cda dell’Ateneo». La Corte è quindi intervenuta auspicando che «il Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, NdR) definisca i criteri per il dissesto finanziario e quindi possa assoggettare l’Ateneo a tale procedura prima che la situazione economica, finanziaria e patrimoniale degeneri ulteriormente».
Nessun rilievo è stato fatto sull’Università di Firenze che ha recentemente adottato una rigida politica di risparmi, anche a costo di sacrificare importanti discipline e di ridurre al lumicino, quanto a quantità d’insegnamenti e disponibilità di fondi di ricerca, affollati corsi di laurea. Si scontano improvvide politiche edilizie risalenti agli anni ’90 e successive gestioni che hanno, in passato, portato ad una situazione di grave difficoltà.