MaggioDanza, rose per il pubblico tra applausi e commozione
FIRENZE – Dopo la lettura del comunicato, salutato anche con l’applauso di rappresentanti di coro e orchestra, con cui i ballerini rivendicavano la loro dignità e maturità professionale avvertendo che quello spettacolo sarebbe potuto essere l’ultimo, è stato come un collettivo passo d’addio; e speriamo non sia. Hanno fatto come se fosse l’ultima volta; che potrebbe essere, ma speriamo non sia. Ieri sera, al termine dello spettacolo Grandi Coreografi con cui MaggioDanza si esibiva nell’ultima serata di balletto con l’étoile ospite Sylvie Guillem, la compagnia si è affacciata a proscenio per i saluti ed è accaduto l’insolito, l’opposto di quando succede normalmente. Sono stati i ballerini, ieri sera, a gettare rose agli spettatori che li applaudivano dopo una prestazione grintosa a più non posso. Così, la magica saldatura tra artisti e pubblico con cui sempre si chiude il rito spettacolare ieri sera, al teatro del Maggio Musicale Fiorentino, odorava di nostalgia e petali bianchi, oltre che di pece, polvere e sudore.
Su MaggioDanza pende infatti la ghigliottina del piano di rientro messo a punto dal commissario straordinario del teatro Francesco Bianchi, che prevede il taglio netto dell’intera storica compagnia di ballo oltre che dei prestigiosi laboratori di scenografia, delle portinerie e della biglietteria. E siamo, al momento, a un punto piuttosto stagnante delle trattative. Lo ha confermato ieri lo stesso Bianchi, durante la sua audizione davanti alle commissioni lavoro e cultura di Palazzo Vecchio: “Le misure che ho prospettato, cioe’ 4 milioni di tagli al costo del personale con rimozione di dipendenti per 120 addetti – ha ricordato – sono drammatiche, ma sto ancora aspettando dai sindacati una controproposta ‘reale’. L’ultima mia richiesta è del 1 giugno, e serve una controproposta che raggiunga quel parametro, ma ancora non è arrivata. I sindacati dove sono?”. Di fatto, la controproposta avanzata nelle settimane scorse dai sindacati evitava, sì, i licenziamenti, ma si teneva lontana da quella soglia. Bocciata in una prima fase come “insufficiente”, avrebbe dovuto essere ritoccata dai rappresentanti sindacali e poi ripresentata.
Poi? Il vuoto, almeno fino a stamani. Solo voci che si rincorrono di una prossima convocazione a breve di un tavolo congiunto, ma non si sa quando né di preciso chi saranno gli attori. Ci saranno anche le istituzioni? L’altro giorno la Regione ha annunciato di volersi frugare in tasca per dar vita a un’incisiva operazione salva-Maggio (tutto il Maggio). Vedremo. Presto, però, perché la dead line di giugno indicata come scadenza ultima possibile dallo stesso commissario la stiamo già attraversando. I fidi con la fine del mese scadranno, e non ci saranno più soldi per pagare di dipendenti di quello che ieri Bianchi ha definito senza giri di parole uno “stipendificio” usato nel tempo come “ammortizzatore sociale” fino a renderlo una macchina dalla gigantiasi insostenibile. Ieri sera, intanto, è scesa qualche lacrima sia sul palco che tra le poltroncine rosse da cui si levava il coro “MaggioDanza! MaggioDanza!”. E applausi.