Un bel sogno d’amore, il libro di Andrea Vitali
Andrea Vitali, uno degli scrittori italiani più apprezzati, ci porta in quest’ultimo romanzo, in un viaggio in una città di provincia in completa trasformazione all’inizio degli anni settanta: ci troviamo nel febbraio 1973.
Tra comari di paese, persone chiuse e bigotte e altre più progressiste, il romanzo fa il suo corso con una struttura narrativa molto buona, dove il lettore è catturato da queste piccole vicende dei vari personaggi, fatte di gesti e di parole a volte non dette che fanno parte di quell’educazione tipica di quegli anni.
Nulla può fermare il progresso, ma si ritrova contro lo zoccolo duro del paese, tra cui il parroco, per la proiezione del film “Ultimo tango a Parigi” nel cinema della Casa del Popolo..
Tra i protagonisti troviamo il gestore del cinema Idolo Geppi, un’operaia Adelaide, il suo fidanzato Alfredo, Ernesto che oltre a girare intorno alla ragazza si metterà nei guai..
Le parole scorrono da sole sotto gli occhi e piano, piano ci troviamo immersi nella vita di un piccolo cosmo con le sue regole dove un bisbiglio a volte vale più di una parola, in un epoca fortemente incentrata verso un’evoluzione progressista. Non sentiamo le voci del popolo di tutto il paese, ma solo quelle dei protagonisti vissute nella loro quotidianità.
Il libro è davvero piacevole, ma quando finisce sembra che manchi qualcosa, come un dipinto mai completato, infatti c’è un filo di nostalgia che avvolge tutto il romanzo.
Andrea Vitali, nato a Bellano, classe 1956, ha ricevuto il premio bancarella bel 2006 per “La figlia del potestà” e il premio Montblanc per “Il procuratore”, come romanzo giovane 1990, premio Grinzane Cavour 2004 e premio letterario Bruno Gioffrè 2004 per “Una finestra vistalago”, premio Dessi 2004 per “La signorian Tecla Manzi”, premio internazione di letteratura Alda Merini e premio lettori 2011 per “Olive Compresse”, premio Ernest Hemingway 2008 per “La Modista”, nel 2009 premio casanova e premio Procida Isola di Arturo, premio Campiello, finalista premio strega per “Almeno il cappello” e nel 2008 gli è stato conferito il premio letterario Boccaccio per l’opera omnia.