Skip to main content

Libri / Paolo Mantegazza tra sesso, droga e… antro

Il “darwin italiano” fu pioniere di sessuologia e studi sulla cocaina

Firenze, 1° luglio 2013 – Scienziato illustre, patriota, romanziere. Fondatore della prima cattedra italiana di Antropologia e principale divulgatore delle teorie darwiniane nel nostro paese, Paolo Mantegazza (1831-1910) fu anche senatore del Regno d’Italia. Fa effetto pensare a questa figura come a quella di un professore hippie, amante della cocaina, dell’avventura e delle belle donne. Eppure tra i più importanti contributi di Mantegazza alla scienza moderna spiccano gli studi pioneristici nel campo dell’amore e del sesso, come spiega la studiosa tedesca Monika Antes nel suo “Die Vermessung der Liebe. Paolo Mantegazza (1831-1910) und seine bahnbrechenden Entdeckungen”, uscito nel 2012 e finalmente tradotto in italiano col titolo “Misurare l’amore” (Mauro Pagliai Editore, pp. 96, euro 9). Mantegazza, laureato in medicina, fu anche fisiologo, patologo e igienista, viaggiatore, antropologo, fotografo, etnologo, psicologo: lui stesso si definiva “poligamo di molte scienze”. Ma è in opere come “Fisiologia del piacere”, “Fisiologia dell’amore”, “L’igiene dell’amore”, “Gli amori degli uomini. Saggio di una etnologia dell’amore” e “Fisiologia della donna” che lo scienziato italiano si avventurò nel territorio dei sentimenti e delle relazioni affettive, creando di fatto una scienza – la sessuologia – che non aveva ancora un nome e che egli chiamò “scienza degli abbracci”. Figura insolita ed eclettica negli studi e negli interessi, si occupò a lungo anche delle droghe psicoattive, argomento che ai suoi tempi era considerato poco serio da trattare dai ricercatori. I suoi studi riguardarono tutta la gamma dei narcotici, dall’alcol e bevande fermentate fino al caffè, al tè, al mate e al guaranà, ma anche tabacco, oppio, hashish, cocaina, contribuendo ad alimentare la sua fama di scienziato fuori dagli schemi. “Divenne una popstar della sua epoca”, spiega Monika Antes, “non solo perché riuscì a intercettare argomenti di interesse intellettuale ed emotivo per le persone, ma anche grazie alla sua scrittura affascinante (un mix di aforismi, meravigliosa poesia e cristallina analisi scientifica), dove la scienza e l’arte non erano ancora separate ed era presentata un’‘arte di amare’ a cui molti dei suoi contemporanei anelavano”.

Gherardo Del Lungo (335 1373725) Eventi Pagliai s.r.l. tel. +39 055 7378721 fax +39 055 7378762 press@eventipagliai.com

L’archivio dei comunicati è consultabile sul sito www.firenzepost.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741