Fiorentina, cori e applausi dei tanti tifosi a Montecatini
FIRENZE. Subiti quasi 2.000 tifosi ad applaudire i giocatori della Fiorentina per il primo allenamento a porte aperte a Montecatini davanti agli occhi anche di Pradè e Macia. Già, perché la Strana Coppia del mercato viola ha evitato il viaggio ad Arco di Trento per le formalità della firma sul contratto di Mario Gomez, atteso in città già domani per poi essere presentato, forse, giovedì come anticipato dall’ad del Bayern, Karl Heinze Rummenigge.
In Trentino c’è andato l’amministratore delegato Mencuccci ma non ci sono state sorprese: a breve la grande sete di Gomez che c’è a Firenze da tempo, sarà appunto placata. Poi ci potrà concentrare sul resto del mercato, i casi dei vari Jovetic, Ljajic – acclamato dalla gente – e Neto, con cui Pradè oggi tra l’altro ha parlato ribadendogli tutta la fiducia che la società ha in lui, tanto da voler puntare sul brasiliano per la titolarità della porta.
Il colloquio è avvenuto a Montecatini, dove appunto ci sono stati i primi incitamenti per i giocatori viola e anche qualche striscione per Andrea Della Valle e ironicamente contro Beppe Marotta. Alla fine della prima seduta aperta al pubblico, Montella ha fatto disputare anche una partitella undici contro undici.
Questa la formazione della squadra che ha vinto grazie ai gol di Bakic, il giocatore arrivato dal Torino nel quadro dell’operazione Cerci, e Vecino: Munua; Roncaglia, Hegazy, Compper, Alonso; Vecino, Ambrosini, Bakic; Joaquin, Rossi, Iakovenko. Come si evince, Montella punta dunque subito sul 4-3-3, il marchio di fabbrica che poi vorrebbe imporre alla sua Fiorentina ovviamente con gli interpreti che tutti attendono.
In serata la truppa viola si recherà in visita all’oratorio di Murialdo, mentre domani sono previste altre due sedute, una a porte chiuse e l’altra apera al pubblico, sempre nel pomeriggio. Il tutto in attesa della prima amichevole che sabato chiuderà il pre-ritiro in terra pistoiese. Difficilmente ci sarà Gomez che con ogni probabilità dopo giovedì tornare in Germania in attesa di aggregarsi alla truppa a Moena, ma il bagno di folla è comunque assicurato.