Lavoro, Rossi: «Mi sono sospeso lo stipendio per solidarietà con i cassaintegrati»
FIRENZE – Lo ha annunciato uscendo dalla Conferenza Stato-Regioni. Vuole stare vicino a chi ha uno stipendio miserrimo, quando ce l’ha. Il Presidente della Toscana Enrico Rossi ha voluto lanciare un segnale per di più retroattivo: «Da febbraio, mi sono sospeso lo stipendio da presidente della Regione, l’unico che ho, come forma di vicinanza e solidarietà verso i cassaintegrati in deroga. Non è nulla di particolare, non sono un sacrificato, sto bene lo stesso, ma mi pare un gesto che mi dà il diritto di parlare all’assemblea dei cassaintegrati in deroga».
«Ho chiesto al governo, con tutta la determinazione che ho, e a nome di tutte le regioni, di finanziare la cassa integrazione in deroga e togliere dal dramma centinaia di migliaia di famiglie che da mesi non percepiscono nessun salari». Lo scrive su Facebook il presidente.
Le Regioni oggi a Roma hanno dato il loro parere sul decreto-legge del Governo su occupazione giovanile e coesione sociale del 28 giugno scorso. Un primo intervento, ma ancora insufficiente e, soprattutto, da accompagnare subito con la soluzione definitiva del problema degli ammortizzatori sociali in deroga. Hanno detto davanti all’esecutivo il presidente della Toscana Enrico Rossi e l’assessore Gianfranco Simoncini, coordinatore degli assessori regionali al lavoro. «Visto che il decreto interviene anche su parti importanti della legge Fornero, denunciamo che la situazione per gli ammortizzatori in deroga, a livello nazionale, è ormai insostenibile, con decine di migliaia di lavoratori che non percepiscono indennità. Per questo l’esecutivo deve garantire una risposta forte e rapida per la copertura di tutto il 2013 e per un nuovo assetto del sistema degli ammortizzatori. Più in generale chiediamo interventi per promuovere occupazione e nuovo sviluppo» ha detto Simoncini.