Kyenge, l’Arci vuole denunciare Calderoli
FIRENZE – L’annuncio durante l’ultima giornata del Meeting antirazzista a Cecina: l’Arci ha espresso solidarietà al ministro Cecile Kyenge per l’attacco «ignobile e razzista » sferrato da Calderoli e sta valutando gli estremi legali per presentare una denuncia nei confronti dell’esponente leghista per istigazione al razzismo.
L’Arci ha chiesto le dimissioni di Calderoli da vicepresidente del Senato, ritenendo «indegno che tale personaggio rivesta una carica così importante, e annuncia che sta valutando gli estremi legali per presentare una denuncia per istigazione al razzismo (o per discriminazioni razziali), come previsto dalla legislazione italiana e da quella europea».
Ricordiamo che Roberto Calderoli ha definito il ministro Kyenge «un orango».
Non usa mezzi termini il Governatore della Toscana Enrico Rossi: «Le affermazioni impronunciabili, che configurano il reato di istigazione al razzismo, rivolte alla ministra Kyenge dal vicepresidente del Senato, il leghista Calderoli, possono avere un solo esito: le dimissioni dalla carica istituzionale» ha scritto Rossi su Facebook.
Contro Calderoli anche la senatrice fiorentina del Pd Rosa Maria Di Giorgi: «C’è un’inaccettabile similitudine fra le offese razziste pronunciate dal vicepresidente del Senato nei confronti del ministro Cecile Kyenge e le follie ideologiche espresse da Hitler nel Mein Kampf. Calderoli smentisca o ritratti categoricamente le sue parole che sono indegne di un paese civile e fondato sul rispetto dei diritti come quello che è chiamato a rappresentare istituzionalmente».
Intanto i senatori renziani del Pd, Mario Morgoni, Nadia Ginetti e Roberto Cociancich, chiedono che «si approvi la legge sullo ius soli prima della pausa estiva, senza ulteriori tatticismi. Non c’è strada migliore di questa per sostenere il ministro Kyenge e per limitare i danni provocati dalla brutalità di Calderoli”.
Paolo
Ho apprezzato molto l’equilibrio della risposta del ministro alle offese ricevute. E’ questo il modo migliore per contrastare certe prese di posizione. P. Padoin