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Riparte l’Alta Velocità a Firenze

I lavori per l’ alta velocità, nodo di Firenze, ripartiranno a settembre. Lo hanno affermato le Ferrovie. La ripresa non interesserà però tutto il complesso di attività. A ripartire di sicuro saranno i cantieri della stazione sotterranea di Foster in viale Belfiore. Per lo scavo del tunnel «le attività potranno riprendere solo a conclusione dell’indagine della magistratura».

Molto soddisfatto Erasmo D’Angelis, sottosegretario alle infrastrutture e trasporti. Che commenta: «La notizia della ripresa dei lavori è molto confortante perchè si tratta di un’opera che il governo considera strategica anche per un deciso salto di qualità nel sistema di trasporto dell’area metropolitana fiorentina». Soddisfatto anche il presidente Enrico Rossi che aveva affermato: benissimo fare le inchieste se ci sono violazioni di norme, ma i lavori non si devono bloccare soprattutto ora che la talpa è stata dissequestrata. L’opera vale una montagna di denaro: all’incirca un miliardo e mezzo di euro fra annessi e connessi, cioè sommando il costo del tunnel ai benefici indotti.

Resta comunque aperta la polemica sui lavori di mitigazione ambientale sulla linea veloce Firenze-Bologna. Le Ferrovie rivendicano di avere realizzato opere per 28,5 milioni e di avere versato contributi di 25,5 milioni. Salvo, aggiungono, il residuo pagamento di 1,2 milioni che non è colpa loro se è sospeso ma dipende dal ricorso promosso dalla Regione contro Tav, Rfi, ministero all’ambiente e Cipe. Ricorso respinto dal Tar ma che resta in sospeso perché la Regione si è appellata al Consiglio di Stato. La Regione stima che le Ferrovie non abbiano fatto, se non in piccolissima parte, quanto pattuito per il ripristino dell’ambiente danneggiato dalle gallerie del Mugello.

Vedremo che cosa accadrà, anche perché non sembrano superate le difficoltà economiche nelle quali versava la principale impresa appaltatrice dei lavori. Attendiamo anche le reazioni dei no tav – no tunnel nostrani, che finora erano in posizione d’attesa, considerato il blocco dei lavori conseguenti ai provvedimenti della magistratura. Continueranno sicuramente a battersi per sostenere che l’opera è non soltanto inutile e costosa, ma che addirittura provocherà danni per la città di Firenze. E non sono i soli a credere che sia così.

Intanto i loro colleghi della Val di Susa hanno attuato l’ennesimo attacco violento al cantiere di Chiomonte, sparando razzi ad altezza d’uomo e utilizzando mortai. La valle che resiste non demorde.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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