Variante al Pit con nuova pista a Peretola, le commissioni dicono no
FIRENZE – Terza bocciatura in quattro giorni per la variante regionale al Pit che dovrebbe garantire lo sviluppo dell’aeroporto di Firenze con la realizzazione della nuova pista. La strada diventa in salita per un atto che sarà portato in consiglio regionale martedì prossimo, 23 luglio 2013, e sul quale il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha più volte ripetuto che “o si vota o si va tutti a casa”. Un messaggio chiaro alla sua maggioranza di centrosinistra in piena fibrillazione.
Il caso più eclatante è avvenuto questa mattina durante la discussione nella seduta comune della Sesta e Settima Commissione, che hanno le competenze di Ambiente e Infrastrutture. La votazione sul parere conclusivo sulla delibera di variante al Pit presentato dalla giunta è finita 7 a 7. Secondo i regolamenti del consiglio regionale, la “parità” equivale a parare negativo. A favore del documento una buona parte della maggioranza, ma il pratese Pd Fabrizio Mattei e l’esponente fiorentina di Fds (Federazione della sinistra) Monica Sgherri hanno votato contro. Questo comportamento, unito all’astensione del centrodestra, ha di fatto “bocciato” la delibera. Che a sua volta aveva già incassato il parere negativo della commissione Agricoltura.
Dunque, martedì l’aula del consiglio regionale dovrà votare su una delibera presentata dalla giunta che ha subìto tre pareri negativi nelle commissioni. Inoltre, quello di oggi non è il primo scivolone del Pit: lunedì sempre in Sesta e Settima commissione è stata l’anticipazione di tutte le opere di mitigazione rispetto alla pista, chiesta da Monica Sgherri, ad essere bocciata. In quel caso il consigliere Pd fiorentino “pro-aeroporto” Eugenio Giani si è smarcato rispetto alle indicazioni di partito scegliendo il no e portando il risultato sul 7 a 7, ovvero bocciando la richiesta che a suo dire avrebbe ostacolato oltremodo la realizzazione della nuova pista.
Uno stop che si è ripetuto il giorno dopo in Commissione agricoltura: in questo caso l’emendamento prevedeva la realizzazione di un’area di agricoltura biologica fra la pista dell’aeroporto e l’A11. A far pendere l’ago della bilancia sul pareggio (dunque, sulla bocciatura) è stato il consigliere Pd Paolo Tognocchi.
Insomma, un gran caos politico attorno al quale potrebbero giocarsi addirittura le sorti della legislatura regionale. Ad aggravare la posizione del Pit c’è anche il fatto che l’approvazione della delibera avverrà (a meno di stralci per ora non previsti, ma chiesti dal centrodestra) in votazione unica su tutto il testo e non articolo per articolo come per le leggi. Questo impedisce anche la possibilità di “maggioranze variabili”, che comunque creerebbero un problema politico di non poco conto per il centrosinistra.
A migliorare la posizione del Pit, invece, ci sono i regolamenti d’aula che calcolano in modo separato (contrariamente a cosa avviene nelle commissioni) gli astenuti rispetto ai voti contrari.
Martedì il consiglio regionale di 55 membri potrebbe spaccarsi a metà e la conta potrebbe finire sul filo del rasoio in un senso o nell’altro con la consapevolezza che l’approvazione del Pit sarebbe comunque solo il primo passo, perché fra un anno l’atto conclusivo – che dovrà ripassare dal parlamentino toscano – dovrà essere l’adozione del provvedimento urbanistico.