Lucchini, sciopero contro la chiusura
PIOMBINO (LI) – Per protestare contro la paventata chiusura dell’altoforno e per sostenere la sinergia con l’Ilva di Taranto venerdì 26 luglio è stato proclamato dai sindacati Fim/Fiom/Uilm uno sciopero alle acciaierie Lucchini di Piombino dalle 9 alle 12, con una manifestazione che partirà dall’ex Ilva.
I sindacati hanno sottolineato come l’incontro di Roma al Mise con il commissario Nardi ha confermato tutte le preoccupazioni presenti nello stabilimento, la mancanza di acquirenti dell’intero ciclo produttivo mette in discussione il futuro di Piombino e della siderurgia in Italia. I piani presentati dal commissario prevedono chiusure degli impianti, con tagli del personale da 500 persone fino a 4 mila unità, l’intera fabbrica con l’indotto, e promesse vaghe di possibili forni elettrici. Per i sindacati la situazione è grave e gli scenari che potrebbero delinearsi preoccupanti: il commissario vuole chiudere l’area a caldo e spengere l’altoforno il 30 settembre. Il sindacato ha proposto la sinergia con Taranto facendo bramme di qualità per prendere tempo, non fermando l’altoforno e facendolo proseguire per altri 18 /30 mesi, il tempo per avere un nuovo progetto che agganci il piano europeo e permetta di mantenere il lavoro e l’occupazione.