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Matteo Renzi

Torna Renzi: bilancio ok e lotta al degrado. Le opposizioni lo contestano

Matteo Renzi
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FIRENZE – In silenzio da quando chiedeva la testa del ministro dell’Interno Angelino Alfano per la questione kazaka, il sindaco di Firenze è tornato sulla scena politica, anche se per ora solo locale. In consiglio comunale per difendere il bilancio preventivo 2013 alla prova del voto in maggioranza, Renzi ha rivendicato di non aver aumentato le tasse “visto che siamo la città con l’addizionale Irpef più bassa d’Italia”.

“In quasi tutte le altre città il biglietto dell’autobus costa 1,50, da noi costa 1,20. Potrei fare altri esempi, abbiamo la Tares tra le più basse d’Italia, nonostante tutte le questioni aperte. Abbiamo fatto uno sforzo per tagliare le spese del Comune e non far venir meno i servizi come il sociale e la scuola”, ha aggiunto Renzi che però non ha convinto le opposizioni.

“Il bilancio preventivo di quest’anno regge dal punto di vista contabile solo grazie a entrate straordinarie che non ci saranno l’anno prossimo e a risorse drenate dal futuro”, ha sottolineato Ornella De Zordo, consigliere di perUnaltracittà. In particolare, De Zordo spiega che “sono inseriti ben 33 milioni di euro provenienti da RFI come tranche dei fondi di compensazione in relazione al sottoattraversamento AV . Entrata straordinarissima, per non parlare della provenienza che di fatto ha consentito un patteggiamento del sindaco con Ferrovie per un’opera verso cui aveva dichiarato obiezioni e criticità, così svendendo la vivibilità e la sicurezza dei prossimi 10 anni. Sono state messe a bilancio, oltre ai dividendi delle società partecipate, anche le riserve degli ultimi 10 anni per 7.4 milioni, in particolare da Toscana Energia, drenando totalmente riserve che, appunto, riserve non sono più. È stato impiegato un avanzo di amministrazione di 3.9 milioni di euro, scelta di cui si risentirà nel 2014. Poi ci sono le voci presunte, tra cui 23 milioni di alienazioni, che il comune ben difficilmente incasserà, visto che siamo a metà anno e ad oggi ne sono entrati meno di un terzo. Infine ci sono 19.4 milioni di mutui con le banche, con la quale cifra il comune ha esaurito praticamente la sua capacità debitoria”.

Nell’intervento il sindaco ha anche ricordato le polemiche su Firenze delle scorse settimane. ”C’e’ quello che dice che Firenze è la città del degrado: certo, bisogna fare meglio, bisogna tenerla più pulita, anche i cittadini possono darci una mano. Io dico che Firenze è la città del desiderio: una città in cui le persone devono sentirsi chiamate da una esigenza di bellezza, che non sta solo nelle opere d’arte e nei monumenti, ma nell’associazionismo, nel volontariato, nel modo con cui si sta in questa città”.

Frasi che hanno portato il Pdl a dire che “a Firenze il problema del degrado c’è e oggi Renzi lo ha finalmente ammesso, adesso troviamo insieme soluzioni”. Il sottosegretario all’istruzione e coordinatore del Pdl fiorentino Gabriele Toccafondi ed il consigliere comunale Marco Stella, dopo l’intervento tenuto oggi dal sindaco in consiglio comunale hanno, infatti, detto che “alla vecchia politica dello scontro di Renzi noi vogliamo rispondere con la buona volontà solo perché ci interessa il bene di Firenze e dei fiorentini. Siamo opposizione e quando vediamo che chi governa non fa niente lo facciamo notare. Caro sindaco tu sai quanto il centrodestra ha fatto e sta facendo per il bene della città. La città invece ancora non ha capito cosa hai fatto in questi anni e soprattutto a cosa sarai candidato nei prossimi mesi”.

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