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Natale 2025
Tribunale della Mercatanzia

Firenze di una volta: il Tribunale di Mercatanzia

Tribunale della Mercatanzia
Firenze, Piazza della Signoria. il trecentesco palazzo del Tribunale della Mercatanzia

Al numero 10 della piazza della Signoria a Firenze, in angolo con via dei Gondi, sì eleva il trecentesco Palazzo del Tribunale di Mercatanzia, un tempo con la sua loggia e porticato, sotto dove anticamente c’era il teatro romano, le cui vestigia sono state ritrovate anche nei sotterranei di Palazzo Vecchio.

Nel Trecento le Arti fiorentine crearono questa istituzione giuridica «per bene e utilitade della mercatanzia di Firenze», che con autorità somma vigilasse al di sopra di esse, per eliminare le frodi, dirimere le controversie insorte tra Arte e Arte, giudicare le liti commerciali tra mercanti e in campo internazionale, tutelare gli interessi di Firenze nei confronti degli altri Stati.

Fu pertanto una conseguenza naturale, che in una città che traeva la sua principale fonte di ricchezza dal commercio, fosse creata questa importante e civile istituzione al fine di tutelare diritti ragioni dei mercanti e degli artigiani. Gli ufficiali che la componevano erano proposti da tutte le arti ed eletti dai consoli delle stesse.

L’autorità ed il prestigio che godeva il Tribunale di Mercatanzia erano talmente influenti da procedere perfino al regolamento dei fallimenti.Le sue sentenze inappellabili venivano ritenute valide pure all’estero.Costituivano quest’organo giudiziario civile detto pure «la corte della Mercanzia Fiorentina» un ufficiale forestiero dottore in legge e cinque consiglieri fiorentini provenienti dalle arti maggiori, successivamente portati a sei, aggiungendo un rappresentante delle Arti Minori.

Gino Capponi, nella sua storia della Repubblica di Firenze, così ne specifica organico e funzioni: “Costituito da un ufficiale forestiero dottore in legge civile con sei consiglieri cittadini (cinque presi dalle arti maggiori e uno dalle minori), giudicano le grandi questioni di tutti, fatte per mare e per terra, di compagnie, di falliti, rappresaglie, che non si può appellare alle loro sentenze.

Nella dinamicità che lo distingueva, il tribunale del 1355 del decretò che gli atti di causa e le sentenze fossero redatti in lingua volgare anziché in quella latina come era uso fare. Tre anni dopo, nel 1358 la magistratura iniziò la costruzione della propria residenza che volle addirittura nel luogo più importante della città, in piazza della signoria all’angolo con via dei Gondi.

A costruzione ultimata sulla facciata a tre piani, furono collocati un bassorilievo di Cristo e all’altezza del primo piano, in linea orizzontale, i 21 stemmi delle arti così come ancora oggi si possono vedere.

Insediati a partire dal 1359 e nella nuova sede sociale, gli Uffici della Mercatanzia partecipavano alle loro tornate ogni giorno, mattina e sera ad eccezione del sabato in cui non si riunivano in quella pomeridiana. Questa Magistratura scelse, e non a caso, per protettore San Tommaso, la cui statua unitamente a quella di Gesù che mostra all’incredulo apostolo la piaga del costato, fu posta nel 1486 all’esterno di Orsammichele per opera di Andrea del Verrocchio: infatti i giudici del tribunale, proprio come il loro protettore, dovevano essere sempre increduli prima di appurare fatti e quindi una volta certi, procedere alla saggia e sicura sentenza.

L’insegna che connotava il Tribunale vedeva in campo argento, un giglio rosso fiorentino sormontante un torsello azzurro ammagliato. Con l’editto granducale lorenese del 1 febbraio 1770 il Tribunale della Mercatanzia venne soppresso e il suo importante compito passò alla Camera di Commercio. Oggi ospita la sede del Museo Gucci.

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Dal libro di Luciano e Ricciardo Artusi «Per filo e per segno» – Passo dopo passo curiosando in piazza della Signoria – Firenze Leonardo Edizioni 2013. Per gentile concessione dell’Editore.

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Luciano Artusi


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