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Sanità, a Careggi il robot chirurgico fa gli straordinari

Robot chirurgico di Careggi a Firenze
Robot chirurgico di Careggi a Firenze

FIRENZE – Non ci sono ferie per il robot chirurgico di Careggi e per i medici dell’urologia dell’Azienda ospedaliero universitaria fiorentina. Oltre 800 interventi in tre anni prevalentemente in ambito oncologico, hanno consentito di incrementare costantemente le capacità di impiego di questa tecnologia fino a eseguire, a distanza di pochi giorni, operazioni altamente complesse in pazienti selezionati.

Nella seconda metà di luglio il robot è stato impiegato per l’asportazione di un tumore prostatico in un paziente paraplegico, patologia rara in questo tipo di soggetti che fa del caso fiorentino uno dei primi a livello internazionale. Successivamente il robot è stato utilizzato, fra i primi casi in Italia, nel prelievo di un rene da donatore vivente nell’ambito di un trapianto tra consanguinei.

«Il robot chirurgico -afferma il professor Giulio Nicita direttore della seconda urologia di Careggi- consente il massimo rispetto del paziente donatore riducendo al minimo i disagi post intervento, questa tecnica non è solo necessaria, ma doverosa difronte al gesto di generosità di chi si sottopone ad una operazione per guarire un’altra persona. Il prelievo del rene da vivente, con il contestuale impianto nel ricevente, è intervento organizzativamente complesso con l’attivazione in contemporanea di due sale operatorie e due equipe chirurgiche coordinate. Non appena il robot è intervenuto asportando l’organo, l’altra equipe che aveva preparato il ricevente per l’impianto ha operato immediatamente.

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