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Mps, Letta-Visco-Saccomanni: «Bruxelles sbaglia»

Il Monte dei Paschi di Siena al entro di un contenzioso Italia-Europa
Il Monte dei Paschi di Siena al entro di un contenzioso Italia-Europa

SIENA – Su Mps Bruxelles sbaglia. Enrico Letta ha ricevuto a Palazzo Chigi il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni per una colazione di lavoro durante la quale si è analizzato il sistema bancario italiano sotto il punto di vista del rapporto tra Italia e Bruxelles. In particolare si è analizzato il contenzioso sulla vicenda Montepaschi, su cui si è convinti della bontà e correttezza della posizione italiana e quindi del fatto che è Bruxelles che sbaglia.

La Commissione europea ha espresso riserve su alcune caratteristiche del piano di ristrutturazione e non concede il via libera definitivo ai 3,9 miliardi di obbligazioni sottoscritti dal Tesoro (i Monti Bond).

Ma quali gli aspetti del piano di ristrutturazione che agli occhi della Commissione vanno migliorati? La riduzione dei costi, i rapporti di redditività, la politica degli accantonamenti, l’importanza delle attività di contrattazione, l’esposizione al rischio sovrano, la politica delle remunerazioni della dirigenza, la gestione delle passività. Il commissario europeo ha scritto al ministro dell’Economia di non condividere le stime del governo italiano di 5.000 tagli al personale per compensare perdite di 320 milioni di euro provocate dalla chiusura delle attività di contrattazione per conto proprio e dalla riduzione dell’esposizione ai titoli sovrani. Almunia dice che la stima, citata da Saccomanni in una lettera a Bruxelles il 28 giugno, è «considerevolmente gonfiata». Oggetto di un’indagine giudiziaria per via di perdite milionarie nelle contrattazioni sui derivati, Mps ha già annunciato il taglio di 4.600 posti di lavoro, la chiusura di 400 sportelli e un aumento di capitale di un miliardo di euro.

Il tema della ristrutturazione di Mps è politicamente delicato. Non solo perché l’istituto ha un ruolo chiave nell’economia, nella politica e nella società di una delle principali regioni italiane, la Toscana, ma anche perché, alla luce dei tradizionali legami della banca con il Partito Democratico, la vicenda potrebbe avere ripercussioni anche sul governo Letta.


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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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