Sgomberato l’ex ospedale Poggio Secco
FIRENZE – Sgomberato stamani l’ex ospedale Poggio Secco, sulla collina di Careggi, occupato da alcuni anni da oltre 200 persone. Tra questi almeno 80 bambini. Un luogo di degrado e di rifugio, non solo di senza tetto ma anche di soggetti che vivono di illegalità. Recente la scoperta di un deposito di rame rubato, come pure frequenti gli interventi dei vigili del fuoco per incendi a materassi e masserizie.
Gli occupanti, in prevalenza di nazionalità rumena e nordafricana, sono stati identificati e trasferiti in strutture di accoglienza cittadine. «Più di 100 persone sono state accolte nella foresteria Pertini – ha spiegato il vicesindaco di Firenze Stefania Saccardi – e una quarantina sono dentro una struttura di via Santa Caterina e circa 20 all’Albergo Popolare, Le restanti saranno accolte in altre strutture ordinarie, non in affittacamere privati».
L’operazione deriva da un decreto di sequestro preventivo della Procura della Repubblica su istanza della Croce Rossa Italiana, proprietaria dell’immobile. Hanno partecipato all’operazione – coordinata nei giorni scorsi dalla Prefettura e svolta senza disordini – polizia municipale, polizia di stato, carabinieri, forestale, vigili del fuoco e personale dei servizi sociali del comune. L’interno dei locali, pieno di masserizie, è in pessime condizioni igienico sanitarie, all’esterno ci sono ammassati rifiuti, tra cui carcasse di auto e di elettrodomestici.
Sono state identificate 237 persone, di cui 170 appartenenti a nuclei familiari con bambini. Gli ingressi, dopo lo sgombero, sono stati murati. I lavori di messa in sicurezza dell’intero sito continueranno tutta la notte e termineranno nella giornata di domani, per evitare una nuova occupazione.
Sull’argomento è intervenuto – via Facebook – il sindaco Matteo Renzi. «Stamattina le donne e gli uomini della Polizia Municipale e dei servizi sociali del Comune di Firenze – scrive Renzi – hanno sgomberato Poggio Secco, occupazione abusiva decennale. Dopo l’ex Meyer, il lungarno Pecori Gilardi, via Pietri, viale Matteotti l’ex scuola Caterina dei Medici, il Fosso Macinante, dopo la chiusura dei campi rom di Quaracchi e dell’Olmatello, e altri interventi analoghi, con il metodo Firenze (dialogo e inclusione), stiamo ripristinando la legalità e il rispetto delle regole, unico modo per aiutare davvero i più bisognosi. In quattro anni abbiamo risolto questioni che andavano da decenni, senza usare gli affittacamere come si faceva in passato (che costavano 600.000 euro al contribuente). Firenze è solida perché è solidale. Ma è solidale perché chiama tutti, nessuno escluso, a rispettare le regole. Grazie alle persone che da stamattina alle 6 lavorano per risolvere questa emergenza».