Brunetta: «Inferno? Meglio evitarlo per non trovarci Benigni»
FIRENZE – «Un buon motivo per non andare all’Inferno è l’idea di trovarci Benigni che ripete la sua solfa uccidendo Dante anche là. Per il resto, finché Benigni ripete pateticamente le battute sul sottoscritto e altri colleghi del Pdl, attinte dal repertorio di Grillo e Crozza, non fa ridere, ma pazienza».
Lo scrive stamani il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta, commentando l’ultimo spettacolo del comico toscano «Tutto Dante» di ieri sera a Firenze in piazza Santa Croce. Con una lunga anteprima sulle attualità politiche, seguita poi dal commento dell’ultimo canto dell’Inferno.
«Invece non c’entra nulla con l’umorismo – incalza Brunetta – ed è pura menzogna, sostenere come fa lui che per la manifestazione di domenica a Roma ‘hanno pagato tutto e tutti’. Un’infamia che colpisce non solo gli organizzatori ma diffama volgarmente tanta gente comune e perbene, che è capace di provare affetto per Berlusconi e rabbia per l’ingiustizia, ed è la stessa che prezzola Benigni con il canone quando ci rifila a tariffe milionarie i suoi flop danteschi».
Una sola nota. Se Benigni è riconosciuto, a ragione, un ottimo lettore e critico di Dante, che bisogno ha di occupare oltre mezz’ora del suo seguìto (e a quanto sembra ben pagato) spettacolo con la satira politica contemporanea? Teme forse che il pubblico sarebbe dimezzato? Provi a fare uno spettacolo non dal titolo «Tutto Dante» ma «Solo Dante». Ne guadagnerebbe il livello della serata ed il pubblico sarebbe ugualmente soddisfatto. Anzi forse di più.[SAdd]