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Vincenzo Montella ha bollato come inevitabile la cessione del serbo

Fiorentina ko (3-0) anche in Portogallo: è allarme portiere

Pizarro ha commesso un errore grave in occasione del gol dello Sporting
Pizarro ha commesso un errore grave in occasione del gol dello Sporting, poi ha colpito un palo

FIRENZE. E’ stata una brutta giornata per la Fiorentina. Intanto perché, dopo una lunga malattia, in mattinata è prematuramente morto Walter Tanturli, storico presidente dell’Atf ed autentico punto di riferimento per tanti tifosi viola. Diceva sempre che il suo sogno era sperare in un altro scudetto. Peccato davvero, Walter quest’anno si sarebbe di sicuro divertito.

Anche se, per la verità, nella seconda partita internazionale in tre giorni, i viola hanno ottenuto un’altra sconfitta. In casa dello Sporting Lisbona gli uomini di Montella hanno pers0 addirittura per 3-0. Disputando un primo tempo mediocre e una ripresa anche più sofferta. Soprattutto per colpa di errori individuali e di due legni colpiti da Savic e Pizarro.

Il primo, fulmineo, gol dello Sporting arriva grazie a Montero. Doppio, nella circostanza l’errore viola. Prima Pizarro perde clamorosamente palla, poi Munua non sembrato impeccabile sulla traiettoria che si infila nel sette. Già, Munua. E’ stata una delle sorprese (negative perché è apparso assolutamente inaffidabile) della serata perché Montella non ha schierato dall’inizio Neto in barba a chi lo voleva ancora sotto esame. Un’esclusione che, in realtà, suona comunque come una bocciatura anticipata. L’altra grande sorpresa della serata è la panchina di Mario Gomez: attorno a Pepito Rossi, il tecnico inizialmente ha fatto giocare Cuadrado e Joaquin, stranamente insieme.

Per il resto in campo Tomovic, finalmente Gonzalo Rodriguez, Hegazi e Pasqual in difesa, Ambrosini, Pizarro e Aquilani in mediana. Diversi cambiamenti, insomma, rispetto alla partita di Villareal ma solita squadra almeno nella prima mezzora. In cui i viola prendono una rete e rischiano in un’altra circostanza.

Poi però Hegazi trova il gol sugli sviluppi di un angolo e anche se l’arbitro annulla per fuorigioco, è come se la Fiorentina si svegliasse. Anche e nell’ultimo terzo di prima frazione la formazione di Montella non costruisce altre azioni importanti, diventa comunque padrona del campo.

Montella però pare giusamente più interessato agli esperimenti che al risultato e rivoluziona completamente la squadra inserendo da subito i vari Commper, Savic, Iakovenko, Borja Valero e Mario Gomez. Con la stranezza principale di Cuadrado che, di fatto, agisce da esterno difensivo basso. E, tra l’altro, dimostra anche di cavarsela abbastanza bene.

Il possesso palla viola comunque continua ma le occasioni da gol latitano. Anzi, la manovra viola per alcuni tratti è addirittura stucchevole: tanti passaggi ma, a differenza dello scorso anno, poco efficaci. Anche se dopo un quarto d’ora Joaquin, di testa, manda alto un traversone di capitan Pasqual.

E, a strettissimo giro di posta, è SuperMario Gomez a fallire di un nulla la deviazione vincente sotto porta su un corner “spizzato” da Savic. Ma i viola hanno rischiato anche di subire il raddoppio: traversa colpita da Jefferson e palla che colpisce poi la schiena di Munua finendo a lato di un soffio.

E di lì a poco Savic la combina grossa: sbaglia un retropassaggio per Munua. Ne approfitta Carrillo che aggira Munua e deposita in rete il 2-0. Non cambia nulla neppure con gli ingressi dei vari Vargas (!), Vecino e Ljajic. In realtà a Savic capiterebbe subito l’occasione di rifarsi ma colpisce la traversa da due bassi, così di lì a poco arriva addiritura il tris dei lusitani.

Grazie a Semedo che approfitta di una disattenzione di Cuadrado (che per altro subisce anche un fallo). Il risultato acquisisce dimensioni poco incoraggianti: non cambia comunque più nulla, nonostante gli ultimi 10 minuti la Fiorentina – che colpisce un palo con Pizarro – li giochi in superiorità numerica per un’espulsione guadagnata da Iakovenko, anche stasera tra le note più liete dei viola.

Che domani rientreranno in Italia: sono in programma un paio di sedute al centro sportivo (le prime di questa stagione a Firenze) e poi una pausa di due giorni in concomitanza con il Ferragosto. Buoni a riordinare le idee e cercare di iniziare a concentrarsi sul Grasshoper. Perché tra dieci giorni si fa sul serio e perdere ancora non sarebbe più accettabile.


Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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