Il Palio di Siena alla contrada dell’Onda
SIENA – Il Palio di Siena dell’Assunta è stato vinto dalla contrada dell’Onda, con il cavallo Morosita Prima ed il fantino Giovanni Atzeni, detto Tittia. Lo stesso che stamattina si era aggiudicato la «provaccia». All’Onda va il Drappellone, o Cencio, dedicato alla Madonna dell’Assunta e quest’anno dipinto da Cesare Olmastroni e Cecilia Rigacci. I suoi colori sono il bianco ed il celeste, il suo motto è «Il colore del cielo, la forza del mare» e simboleggia la letizia.
Tittia aveva vinto anche il palio del 2 luglio scorso per la contrada dell’Oca.
L’Onda è riuscita a vincere dopo una rimonta che l’ha vista sorpassare la Lupa, in testa fino dalla partenza. La cavalla Morosita Prima era inciampata sul canape al momento della mossa, tanto da finire in sesta posizione fino alla prima curva di San Martino da dove Giovanni Atzeni ha portato costantemente la sua cavalla verso la vittoria. Per Atzeni, detto Tittia, 28 anni, nato a Nagold (Germania), questo è il quarto palio vinto: i precedenti li aveva vinti tutti con l’Oca (luglio 2007, luglio 2011, luglio 2013). Per l’Onda è la 40ª vittoria.
È caduto al secondo passaggio di San Martino un altro favorito, Luigi Bruschelli detto Trecciolino, che sperava nella quattordicesima vittoria, per raggiungere il record di Andrea Degortes detto Aceto. Il suo cavallo, Oppio, rimasto «scosso» (senza fantino), è arrivato secondo a una lunghezza dall’Onda facendo una sua rimonta nel terzo giro.
Come di consueto tensione sul tufo di piazza durante i 3 giri di piazza del Campo. Una corsa tutto sommato con tempi di svolgimento molto rapidi rispetto alla passate edizioni. La contrada dell’Onda ha il titolo di «Capitana» perché le sue milizie montavano la guardia al Palazzo del Comune. L’Onda è gemellata con Talamone. Le contrade alleate sono Nicchio, Tartuca, Valdimontone, mentre quella avversaria è la Torre. Lo stemma, d’argento, è un delfino, coronato alla reale, che nuota nel mare azzurro.
Ricordiamo le accoppiate fantino-cavallo: Johnatan Bartoletti detto «Scompiglio» su Lo Specialista nella Lupa; Silvano Mulas detto «Voglia» su Phalena nella Chiocciola; Giuseppe Zedde detto «Gingillo» su Naikè nell’Aquila; Luigi Bruschelli detto «Trecciolino» su Oppio nel Nicchio; Alessio Migheli detto «Girolamo» su Polonski nella Torre; Sebastiano Murtas detto «Grandine» su Porto Alabe nella Tartuca; Giovanni Atzeni detto «Tittia» su Morosita Prima nell’Onda; Francesco Caria detto «Tremendo» su Osvaldo nell’Oca; Antonio Siri detto «Amsicora» nel Bruco e Luca Minisini detto «De» su Nicholas de Pedra Ulpu nella Selva.