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Senza Cuadrado, domani Montella si affida a Joaquin

Fiorentina, c’è l’Europa. Ma la qualificazione è col brivido

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Foto Matteo Bovo – Riccardo Sanesi

FIRENZE – Fiorentina in Europa League, ma quanta fatica! La partita di andata aveva illuso tutti: per eliminare il Grasshoper i viola hanno dovuto tremare per un intero tempo: un errore di Neto in chiusura di prima frazione ha tenuto tutti con il fiato sospeso fino all’ultimo ma alla fine la prima sconfitta stagionale (1-0) è comunque indolore.

Privo degli acciaccati Ambrosini e Roncaglia, rispetto al successo di lunedì contro il Catania, in apertura Montella opta per tre cambi. Oltre a Tomovic in difesa e Fernandez a centrocampo, la sorpresa è Joaquin che rileva Rossi in attacco. Con lo spagnolo, quello viola diventa una sorta di 3-5-1-1 ma evidentemente l’allenatore non ritiene ancora pronto “Pepito” per giocare tre partite consecutive.

Il risultato è che la squadra ci impiega un po’ di tempo a trovare i meccanismi giusti e nella prima mezzora non succede praticamente nulla. Anche perché, in fondo, chi dovrebbe fare la partita per ribaltare l’1-2 dell’andata è il Grasshoper ma gli svizzeri, inizialmente, non sembrano possedere le capacità tecniche necessarie a mettere in difficoltà la Fiorentina.

Rispetto alle prime due apparizioni ufficiali, gli uomini di Montella sembrano per altro anche un po’ stanchi ma grazie a Pasqual (soprattutto) e Cuadrado le fasce sono roba loro e, fatalmente, le “Cavallette” sono comunque fatalmente destinate ad andare in difficoltà.

E al 28′ allo scatenato colombiano capìta la palla per bissare il gol dell’andata: l’assist di Joaquin è di quelli al bacio, il piattone a colpo sicuro della “Vespa” viola però è da dimenticare. A cercare gloria ci provano però anche i difensori: l’estremo difensore ospite deve opporsi anche a un sinistro a girare di Tomovic.

Meno divertito che in altre occasioni, al pubblico del Franchi (buono anche stasera il colpo d’occhio, continua a funzionare l’esperimento “senza barriere”) basta poco per entusiasmarsi, anche solo un tentativo di “Matirabona” provato dallo specialista Fernandez. E la gente viola è talmente ben disposta verso i suoi beniamini da sottolineare con scroscianti applausi anche un clamoroso errore sotto porta di Joaquin ben liberato da Pizarro.

Figuriamoci cosa può accadere quando Neto, che il pubblico ha deciso di “adottare”, fa il gatto su un colpo di testa di Toko nell’unica occasione in cui gli svizzeri si fanno vivi in area della Fiorentina. Ma di lì a poco, l’estremo difensore brasiliano la combina grossa. Rilancia in modo pessima e finisce per consegnare su un piatto d’argento a Ben Khalifa la palla dell’1-0 che all’intervallo riapre il discorso qualificazione e cambia il senso della serata di tutto lo stadio.

E’ infatti l’episodio che rischia di mandare in ansia una città intera: Montella a inizio ripresa si gioca subito la carta Ilicic ma è chiaro che alla squadra subentra un po’ di paura. E quando la palla arriva dalle parti di Neto tutti trattengono il fiato. Non che gli svizzeri producano occasionissime ma il Franchi non è tranquillo: con un altro gol ora si qualificherebbe il Grasshoper.

Nella speranza di evitare ai suoi inutili patemi d’animo nel finale, il tecnico inserisce anche Aquilani al posto di Joaquin, con Mati che diventa la punta d’appoggio a Gomez. Il tedesco, che si era visto annullare un gol nel primo tempo, si sbatte ma ad essere pericoloso è, così come contro il Catania, Pizarro. Solo che stavolta sul suo tiro Burki riesce ad opporsi.

Sornioni, gli svizzeri rischiano dunque il colpaccio: il tiro di prima intenzione di Hairovic alla mezzora della ripresa passa alto di un niente sopra la porta di un Neto ancora una volta irrimediabilmente battuto. E’ la palla che trasforma gli applausi della gente in qualche fischio di paura.

Ora infatti le Cavallette ci credono e la gente capisce che è il momento di soffrire con i propri beniamini: l’ultimo quarto d’ora è giocato dai viola in apnea ma il tiro dello scatenato Hairovic a 7 dalla fine fa solo la barba al palo. La Fiorentina è salva, giocherà in Europa League ma la gara di stasera dice che la stagione, con due partite alla settimana, sarà maledettamente difficile. E la squadra deve ancora studiare per diventare grande nonostante i sogni estivi di tutta la città, che al fischio finale gioisce comunque come dopo una grande impresa.


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Massimiliano Mugnaini

Giornalista

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