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Matteo Renzi alla conquista della leadership del centrosinistra

Pd, in vista del Congresso torna in campo Renzi

Matteo Renzi alla conquista della leadership del centrosinistra
Matteo Renzi alla conquista della leadership del centrosinistra

FIRENZE – L’Assemblea nazionale del Pd, che si riunisce il 20 e 21 settembre, convocherà il Congresso del partito entro l’anno, inevitabili i duelli congressuali tra candidati alla segreteria e tra leader. Oggi torna sulla scena politica Matteo Renzi che alle 18 parlerà a Forlì nella Festa del Pd e alle 21 a Reggio Emilia in un’analoga iniziativa del suo partito.

Il premier Enrico Letta sarà a Genova, dove inaugurerà la Festa nazionale del Pd. Malgrado le candidature alla segreteria del Pd debbano essere ancora ufficializzate, sono Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Gianni Pittella ad aver annunciato da tempo la propria scesa in campo. A loro si aggiungerà certamente Matteo Renzi, come ha annunciato in una conversazione sull’Espresso in edicola.

Tra i nodi da sciogliere in vista del Congresso c’è quello della separazione o meno tra il ruolo di segretario e quello di candidato premier del centrosinistra. Nel caso si opti per questa soluzione, non gradita a Renzi, occorre riformare lo statuto del Pd che prevede che i due ruoli coincidano. Sulla strada che potrebbe portare il sindaco di Firenze a palazzo Chigi c’è il problema dell’antagonismo con Letta, se il governo di larghe intese dovesse durare fino al 2015.

Nel caso le elezioni anticipate dovessero allontanarsi, Renzi potrebbe decidere di ricandidarsi a sindaco di Firenze o di spiccare il volo verso il Parlamento europeo (le elezioni europee si terranno la prossima primavera) avendo intanto conquistato la segreteria del partito. I bookmaker che fanno previsioni sul Congresso del Pd danno per vincente Renzi. Oggi l’ex rottamatore può contare tra i suoi sponsor, ad alcune condizioni, perfino Massimo D’Alema che a novembre aveva minacciato fuoco e fiamme nel caso di vittoria di Renzi. Quest’ultimo può contare sulla maggioranza dei consensi in Emilia Romagna e Toscana, tradizionali regioni rosse. Con il sindaco di Firenze si sono schierati Leoluca Orlando ed Enzo Bianco, sindaci di Palermo e Catania. Dichiarazioni di simpatia sono arrivate perfino da Nichi Vendola e Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, entrambi leader di Sel.

A resistere alla scelta del sindaco di Firenze come leader del Pd e del centrosinistra sono i bersaniani che annunciano una propria mozione congressuale e un proprio candidato al vertice del partito (Roberto Speranza, capogruppo alla Camera, o Stefano Fassina, viceministro all’Economia?). Perplessità su Renzi segretario sono state manifestate pure da Dario Franceschini e Beppe Fioroni.

L’idea sarebbe quella di lavorare a un inedito accordo tra renziani e dalemiani che affiderebbe a Cuperlo la segreteria del Pd e a Renzi la leadership del centrosinistra. Quanto a Walter Veltroni, lui è renziano fin dalle primarie dello scorso novembre.

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