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Matteo Renzi torna a scuotere il Pd

Pd, Renzi: «Voglio un partito che non perda le elezioni»

Matteo Renzi torna a scuotere il Pd
Matteo Renzi torna a scuotere il Pd

FIRENZE – «A Bersani dico che il Pd che ho in mente io non perde le elezioni e che non abbia meno consensi di quelli con cui era partito». Così Matteo Renzi dal palco della festa del Pd di Forlì, replicando all’ex segretario democratico che aveva detto di non avere chiara l’idea del Pd di Renzi. Ma il sindaco di Firenze invita anche a lasciarsi alle spalle i rancori e le difficoltà del passato.

Ha poi chiamato a raccolta il suo popolo cui ha chiesto un atto di generosità. Al comizio di Forlì, che ha segnato il suo ritorno dopo il silenzio estivo, il sindaco di Firenze di fatto ha lanciato il guanto di sfida per la segreteria. «Vorrei chiedervi di non essere solo dei consumatori, degli utenti, abbandonare la categoria della nostalgia e di scegliere quella del coraggio. Dobbiamo smettere di pensare che l’Italia è un paese finito, è un paese infinto. Il tempo che ci è dato di vivere è il nostro tempo» E poi ha citato un pensatore francese: «La speranza non si eredita, si conquista. Anche il Pd non si eredita, si conquista: insieme possiamo farcela» ha assicurato.

«Non c’è più la rassicurante presenza dall’altra parte di Berlusconi che ci fa stare insieme, adesso stiamo insieme adesso non perché dall’altra parte c’è un nemico, ma perché abbiamo idee -ha sottolineato Renzi- Se avessimo avuto le idee chiare avremmo vinto le scorse elezioni, non ci saremmo fermati a mettere insieme un’alleanza contro gli altri» ha insistito.

E’ tornato a chiedere al segretario Pd il congresso entro il 7 novembre. «Se vogliamo chiamarci Pd, fatemi dire una cosa a Epifani, bisogna accettare l’idea che si rispettano le regole. Lo Statuto dice che entro il 7 novembre va fatto il congresso, è una questione di principio. Chiediamo agli altri di rispettare le sentenze e noi non rispettiamo le scadenze».

Non ha sciolto le riserve circa una sua candidatura non solo alla segreteria del Pd, spiegando che il «21 settembre -dopo l’assemblea del Partito- vi daremo la risposta».

Le parole del Premier Enrico Letta sul Pd che può vincere senza larghe intese piacciono al sindaco di Firenze anche se non appare del tutto convinto: «Mi rassicurano le parole di Letta? L’importante è che faccia davvero quello che ha detto». In primis va cambiata la legge elettorale.

«D’Alema ha detto che lui andrà al circolo della propria sezione e voterà per un altro. Con sollievo, suo ma anche mio» dice con un sorriso Matteo Renzi.

Il sindaco di Firenze ha invocato una rivoluzione che parta dalla scuola. «Se vogliamo ripartire dobbiamo ripartire dalla scuola, si deve smettere di umiliare una generazione di insegnanti -ha sottolineato- Bisogna avere il coraggio di dire ai nostri ragazzi che non abbiamo paura del merito, che la scuola non deve formare solo lavoratori, ma educare un cittadino in un momento in cui vi vorrebbero tutti telespettatori e non protagonisti. L’Italia la salviamo noi, non i tecnici. Donne e uomini che hanno idee chiare».

Infine una battuta su Imu e Service Tax: «Bisogna evitare che l’Imu l’abbia tolta Alfano e la service tax ve la mette il vostro sindaco. Se va avanti così si finisce in questo modo».


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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