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Basket – La piccola Italia alla prova dell’europeo

Parte mercoledì 4 settembre, alle ore 21.00 l’avventura azzurra all’europeo 2013. E sarà subito esordio col botto contro la medagliata Russia, campione nel 2007.

IL TORNEO – Quattro i gironi di questa prima fase dell’europeo, il secondo dopo l’ampliamento a ventiquattro squadre. L’Italia è inserita nel girone D, insieme a Finlandia, Grecia, Svezia, Turchia ed appunto Russia. Le prime tre formazioni di ogni girone accederanno alla seconda fase. Ci saranno quindi dodici squadre che formeranno altri due gironi da sei squadre ciascuno. Le migliori quattro formazioni dei due gironi andranno ai quarti di finale. Da lì, scontri diretti sino alla finale del 22 settembre a Lubiana.

I match si disputeranno a Lubiana, Jesenic, Capodistria e Celje.

GLI AZZURRI – Piccola l’Italia che si presenta in Slovenia. Piccola per il quintetto che manda in campo: mancano giocatori di grande fisicità. E piccola per gli infortuni che hanno flagellato il cammino di preparazione al torneo. Coach Pianigiani si trova a dover reinventare una squadra.

C’è da fare gli scongiuri a scorrere la lista dell’infermeria.

Danilo Gallinari, una delle stelle NBA, si è infortunato in campionato con i suoi Denver Nuggets. Daniel Hackett , l’ultimo beniamino del pubblico di Siena e trascinatore della sua squadra nella finale scudetto vinta contro Roma, deve smaltire i postumi di un infortunio al tendine d’achille. Il «Mago» Andrea Bargnani il 30 settembre inizierà una nuova avventura a stelle e strisce con i New York Knicks; ma intanto è fermo per una polmonite che l’ha portato addirittura al ricovero in ospedale. Mancheranno anche Achille Polonara e Stefano Mancinelli, il capitano. Il «Mancio», che ha da poco firmato con Torino, seguirà comunque i suoi compagni in Slovenia, per far valere i suoi gradi di capitano da bordo campo. L’ultimo in ordine di tempo a dare forfait è stato il trentenne Angelo Gigli, sostituito da coach Pianigiani con Daniele Magro.

E allora il destino azzurro sarà tutto nelle manone di Gigi Datome, uno che ha una confidenza notevole con il suo polso. L’ala neoacquisto dei Detroit Pistons ha saltato buona parte della preparazione agli europei, a causa – manco a dirlo – di un infortunio alla caviglia patito lo scorso 19 agosto. Ma è prontamente rientrato in gruppo ed ha mostrato percentuali di tiro accettabili nelle amichevoli in cui è stato impiegato.

Al gruppo NBA appartiene anche Marco Belinelli. E’ il miglior realizzatore azzurro nelle amichevoli pre-europeo; ma da lui ci si aspetta di più. E lo può fare.

Andrea Cinciarini e Travis Diener sono i playmaker di questa squadra. A loro il difficile compito di far girare un quintetto piccolo, che perde in fisicità rispetto alle principali avversarie. Persi i 213 centimetri di Bargnani, Pianigiani si affida ai due lunghi Magro e Cusin. Per un quintetto che resta comunque piuttosto basso, con la sua media di 1,98 m. Necessario allora il gioco in velocità e la precisione al tiro.

In un europeo in cui le prime sei classificate accederanno di diritto alla rassegna dei mondiali di basket 2014, è importantissimo fare risultato. La sensazione è che questa nazionale debba esprimere ancora il meglio di sé.

Questa la lista dei dodici che sono atterrati lunedì in Slovenia: Pietro Aradori, Marco Belinelli, Andrea Cinciarini, Marco Cusin, Luigi Datome, Travis Diener, Alessandro Gentile, Daniele Magro, Nicolò Melli, Giuseppe Poeta, Guido Rosselli, Luca Vitali.

Ed ecco il calendario degli azzurri:

4 settembre Russia-Italia 21.00

5 settembre Italia-Turchia 17.45

7 settembre Italia-Finlandia 17.45

8 settembre Grecia-Italia 17.45

9 settembre Italia-Svezia 17.45

I FAVORITI – Da grande favorita entra nel torneo la Spagna campione in carica. Gli spagnoli si sentono sicuri dei propri mezzi e c’è da capirli. Chiudono la fase di preparazione con una roboante vittoria per 100 a 46 sulla Gran Bretagna. Si godono un Marc Gasol stellare con 17 punti rifilati agli inglesi, più 3 rimbalzi e 4 assist, in venti minuti di gioco. E aspettano solo di vedere all’opera giocatori come José Manuel Calderón, Ricky Rubio o Rudy Fernández.

Parlano di sé come della «ÑBA», utilizzando la sigla dei campioni americani modificata con quella «Ñ» che fa tanto España.

Le avversarie non mancano, l’attesa è quasi finita. Domani si fa sul serio.

[N.D.P.]

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