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L'azienda di Suvignano confiscata alla Mafia

Mafia, decine tra istituzioni e associazioni alla marcia per «Riprendiamoci Suvignano»

L'azienda di Suvignano confiscata alla Mafia
L’azienda di Suvignano confiscata alla Mafia

SIENA – Anche Legambiente aderisce alla manifestazione «Riprendiamoci Suvignano», domenica 8 settembre, promossa dalle istituzioni locali e da varie organizzazioni, per dire no alla vendita all’asta dell’azienda agricola, sì al progetto di sviluppo economico e di riutilizzo sociale che coinvolga gli attori del territorio. Per chiedere al Governo e al Parlamento di intervenire sulla vicenda della tenuta confiscata di Suvignano e di fermare la procedura di vendita; di aprire un tavolo istituzionale per attuare il progetto di riutilizzo sociale e di rilancio dell’azienda presentato da Regione, Provincia e Comune.

L’azienda di Suvignano, in provincia di Siena, è il bene confiscato alle mafie più grande del centro Italia e dal 2007 attende una destinazione nonostante enti e associazioni locali abbiano fin da subito presentato una proposta concreta per il riutilizzo sociale dell’azienda. Il piano di valorizzazione economico e sociale pensato in sinergia tra Regione Toscana, Provincia di Siena, Comune di Monteroni d’Arbia, Arci e Libera prevede agricoltura, filiera corta, energie rinnovabili e l’apertura di una scuola di legalità destinata ad accogliere giovani. Ma l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati ha proposto la vendita all’asta di Suvignano.

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