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Giovani lavorate in Europa

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L’Italia non è un Paese per i giovani in cerca di lavoro. La disoccupazione giovanile è al 40 per cento. Il dato è allarmante, ma solo per chi cerca lavoro sotto casa. Trovare lavoro in Europa si può. Il portale www.eures.europa.eu incrocia la domanda e l’offerta di lavoro di 32 paesi europei. Le opportunità sono tante. C’è spazio per receptionist, ma anche per cuochi, sistemisti e programmatori, baristi e camerieri, ingegneri meccanici, venditori, ingegneri informatici, esperti di marketing, esperti di meccanica e tecnici di impianti elettrici. Per trovare lavoro basta trasferirsi in altro paese europeo e conoscere perfettamente una seconda lingua. Secondo i dati del portale i candidati che cercano lavoro sono 1.177.724, le offerte di lavoro sono 1.663.016, mentre i datori di lavoro sono 31.757. Tra i giovani richiedenti 304.575 sono spagnoli, 164.806 italiani e 81.038 portoghesi.

Queste le specializzazioni più richieste: 1.115 analisti di sistemi e programmatori, 854 cuochi, 786 Maîtres d’hotel, camerieri e baristi, 713 ingegneri meccanici e tecnici meccanici, 653 commessi e assimilati, 642 tecnici informatici, 629 ingegneri software, 586 direttori di reparto, vendite e marketing, 532 ingegneri e professioni assimilate, 528 ingegneri e tecnici elettrotecnici. Le informazioni specifiche si trovano a questo link.

La piazza più grande dove trovare un lavoro è la Germania. Lì tra Stoccarda, Berlino, Monaco e Amburgo ci sono 4.296 aziende pronte ad assumere. Questa la testimonianza di un giovane espatriato: «Ho una laurea in lingue. Specializzato in tedesco. In Italia facevo solo lezioni in qualche istituto privato. Poi un pomeriggio decisi di caricare il mio curriculum sul portale Eures. Dopo qualche mese mi ha contattato un’azienda per l’e-commerce, una start-up di Amburgo. Ora sono il responsabile marketing e guadagno 1800 euro al mese. Un curriculum compilato in inglese spalanca le porte del lavoro».

Sul portale Eures confluiscono tutte le offerte di lavoro delle aziende attive negli stati membri e i curricula di chi cerca lavoro nella Ue. Gli stipendi, a determinati livelli, sono superiori del 30-50% rispetto all’Italia. E’ vero che cambiare vita e trasferirsi all’estero può essere caro, ma espatriare in definitiva conviene.

Forza ragazzi, non siate choosy come ha detto maldestramente qualche ministra. Prendete il coraggio a quattro mani, iscrivetevi al portale www.eures.europa.eu, inviate il vostro curriculum, preparate le valigie e buona fortuna.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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