Scuola: Carrozza, il decreto è un risultato molto importante
PISA – «Questo è stato un risultato del governo Letta molto importante e do un voto alto ai miei colleghi ministri che hanno interagito veramente bene con me. E’ stato un bel viaggio». Così il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza prima di inaugurare a Pisa l’anno scolastico del liceo scientifico Ulisse Dini, la sua ex scuola, parlando del decreto varato ieri.
Ai giornalisti che le chiedevano di dare un voto all’esecutivo per il pacchetto scuola appena varato dal governo, Carrozza ha risposto: «Il voto lo devono dare gli altri. La valutazione arriverà con il tempo sulla base di ciò che sapremo mettere in atto rispetto a quanto abbiamo scritto».
Ed uno studente ha elogiato il ministro per gli interventi dell’esecutivo. «Dal pacchetto scuola sono arrivati segnali importanti dopo anni di disinteresse della politica. Il governo -ha detto Gianmarco Manfreda, studente del liceo scientifico Dini, riferendosi all’abolizione del bonus maturità– ha trovato le soluzioni giuste ai problemi segnalati dal mondo studentesco». «Per me -gli ha risposto il ministro Carrozza– questa è la soddisfazione più grande, perché in questi mesi ho ascoltato molto i suggerimenti degli studenti. Loro sono disinteressati e i dossier che ho ricevuto dal loro sono il frutto di un accurato lavoro di analisi. Sono ricchi di contenuti e privi di slogan». Carrozza ha scelto di inaugurare l’anno scolastico del liceo scientifico pisano, che lei stessa ha frequentato, dopo avere ricevuto una sera di agosto la mail di invito da uno degli studente dell’istituto, Andrea Cioni.
«In Italia c’è troppo cultura del ricorso. E’ un’abitudine italiana brutta» ha fatto notare Maria Chiara Carrozza, in merito all’abolizione del bonus maturità che sta creando i presupposti per diversi ricorsi. Il ministro ha ribadito poi come sia uno strumento «utilizzato per far valere i propri diritti: a volte ci sono iniquità e lì si entra nel campo della giustizia, non deve essere lo standard che ci si rivolge alla giustizia perché si perde un concorso e questo a mio avviso è sbagliato. Sono contraria nei concorsi pubblici a dare valore al voto della laurea e del diploma. Io penso che bisogna studiare per conseguire i più alti gradi dello studio ma non bisogna pensare che questo sia uno strumento per i concorsi. Finché non avremo test omogenei bisogna usare con molta cautela questo voto».