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Natale 2025
Franco Gabrielli in audizione alla Commissione Ambiente della Camera

Concordia, Gabrielli: «La rimozione ora è il rischio minore»

Franco Gabrielli in audizione alla Commissione Ambiente della Camera
Franco Gabrielli in audizione alla Commissione Ambiente della Camera

FIRENZE – «Effettuare la rotazione della Concordia nel 2013 è l’operazione a minor rischio». Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, in audizione alla commissione Ambiente della Camera, leggendo una relazione tecnica sulle operazioni di rimozione. Gabrielli ha spiegato che «ci si è posti il problema se raddrizzare la nave o lasciarla dov’è. Gli ingegneri ci hanno dovuto dimostrare che sia preferibile raddrizzare la nave a settembre anche esponendola al moto ondoso. E loro ci hanno messo nero su bianco che non solo sarebbe stato auspicabile il raddrizzamento, ma il non averlo fatto avrebbe pregiudicato la rimozione anche a primavera».

«La nave non può stare lì un terzo inverno: le strutture della nave avrebbero avuto l’aggravante di 6mila tonnellate dei cassoni che saranno poggiati sopra durante i lavori di rimozione».

Il commissario all’emergenza Gabrielli ha anche illustrato che «il progetto di rimozione della Concordia si compone di 10 fasi, con la fase 9 che è quella di rimozione e ripristino che avrà un respiro di 5 anni durante i quali il privato è obbligato a monitorare le conseguenze del progetto».

Il cantiere della Concordia all'Isola del Giglio
Il cantiere della Concordia all’Isola del Giglio

Il commissario ha ribadito che sulla rimozione della Concordia «abbiamo dato massima importanza alle problematiche ambientali. Non abbiamo lavorato a cuor leggero. Abbiamo immaginato che non si dovesse procedere solo alla mitigazione degli sversamenti, ma anche abbassare la tossicità delle acque interne attraverso l’aspirazione delle acque interne, che vengono conferite in un luogo autorizzato per lo smaltimento dei reflui. Le acque asportate vengono sostituite da acqua marina e per questo il livello della tossicità si sta abbassando notevolmente».

Rispetto alla questione di quale porto ospiterà la Concordia «la partita è tutta aperta» ha Gabrielli ricordando però che su quest’aspetto la decisione non spetta alla Protezione civile, ma al governo e alla Regione Toscana. Rispetto all’ipotesi Piombino, Gabrielli ha sottolineato di aver «sempre detto che era chiarissimo che Piombino non era attrezzato per ricevere la nave sia per la profondità inadeguata pari a 7-8 metri di dragaggio sia per le infrastrutture, tenuto conto che la nave andrà smantellata».


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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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