Pd, Renzi: «L’Italia ha bisogno di una rivoluzione non di una scossettina»
FIRENZE – «E’ inaccettabile che la Spagna ci abbia superato in termini di spread. Loro hanno dati peggiori di noi in termini di disoccupazione. Ecco perché dico che nel nostro Paese C’è bisogno di una rivoluzione e non di una scossettina». Così Matteo Renzi, intervenendo alla festa Democratica di Firenze.
Quindi il sindaco di Firenze ha attaccato un po’ tutti. «La differenza tra i politici non è fra chi fa le battute e chi non le fa ma fra chi fa le cose e chi le rinvia» ha detto.
Preferisce non parlare più di Berlusconi liquidando in poche parole il tema perché «sono vent’anni che l’Italia si occupa dei problemi di una persona. Per i prossimi cinque, ci possiamo occupare di quelli di altri 60 milioni».
E’ ottimista sulla tenuta del Governo: «Credo che il governo vada avanti. Berlusconi non è interessato a mandarlo a casa. Se il governo Letta fa le cose per bene, fa le cose per gli italiani, noi dobbiamo dare una mano ad un governo che fa le cose, e significa che il Pd deve portare le proprie idee».
E torna sulle prossime scadenze del Pd. «Ho chiesto ad Epifani se voleva fare il congresso perché mi volevo organizzare. Mi ha detto che ci riflettono e risponderà la prossima settimana». Si difende anche dal fuoco incrociato che lo ha investito dopo la sua partecipazione da Vespa: «A Porta a Porta non ho fatto polemiche, forse ho esagerato a parlare di problemi concreti, temo di essere stato noioso, perché i giornali hanno riportato solo la polemica politica».
Dimostra però di non badar troppo al peso delle polemiche e torna di nuovo ad attaccare: «Se Martin Luther King fosse stato iscritto al Pd non avrebbe detto ‘Ho un sogno’ ma ‘Ho un incubo’». E ancora: «Il mio partito non ha paura di un leader perché sa che è un ‘noi’ che vince» ribadendo che vuole un partito che vince e senza correnti. «Non lasciate che il vostro impegno politico si definisca con il cognome di un altro. Siate voi stessi».
Respinge quindi la polemica sul doppio incarico segretario-sindaco: «E’ una polemica incomprensibile. Non lo so, non l’ho mai fatto, il sindaco di una grande città deve comunque avere un ruolo nazionale».
L’appello ad intercettare i voti dei delusi del Movimento 5stelle: «Molta gente si vergogna di aver votato M5S. Ogni volta che potevano cambiare la storia quelli del Movimento 5 Stelle erano sul tetto» ha incalzato Renzi.
«Un anno fa a Verona io lanciai la candidatura alle primarie, che si è conclusa con una sconfitta. Troppo spesso quando ci raccontiamo quel viaggio ci diciamo le cose che non sono andate bene, se le regole fossero state diverse, se avessimo fatto le secondarie, se, se, se… Ma commettiamo un errore. E’ vero, io le primarie le ho perse. Ma quel camper le ha vinte» ha ricordato il sindaco di Firenze riferendosi alla sua candidatura alle primarie, il 13 settembre dello scorso anno. «Abbiamo vinto la battaglia più bella, quella di dare del tu alla politica. Quell’anniversario io lo segno come un giorno felice» ha aggiunto spiegando scherzosamente: «Scusate la battuta, ma a Firenze la politica si fa così, con il sorriso. A Firenze la politica si fa con le cose vere, concrete, non si può essere persone tristi».
PAOLO
Lui “sorride” nel fare politica? Chi lo ascolta e legge i suoi sproloqui non credo che abbia molta voglia, non dico di ridere, ma neppure di sorridere….
paolo
…Per i prossimi cinque anni probabilmente dovremo subire le caxxate di questa persona? Le ultime primarie le ha perse, però le ha….vinte! Chiacchiere, chiacchiere…. tira in ballo perfino Luther King!