TERRORISMO IN VAL DI SUSA
Incendio all’Italcoge, un attentato per punire un imprenditore che lavora per il Tav. A finire nel mirino del movimento che si oppone all`Alta Velocità, almeno del gruppo più radicale, è stato uno dei titolari di Italcoge, Ferdinando Lazzaro, il cui fratello in passato fu vittima di un’aggressione e finì in ospedale con un braccio fratturato. Dopo una sua intervista televisiva due mezzi dell’azienda, che erano parcheggiati a Gravere in Val di Susa, sono stati danneggiati. Un attentato che segue di due giorni la distruzione, sempre ad opera di frange estreme dei No Tav, di sette mezzi di un’altra azienda che opera in valle, l’Itinera.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi ha definito gli autori dei blitz in Val di Susa «delinquenti che compiono azioni terroristiche», e ha spiegato che «il governo sta collaborando con il procuratore Giancarlo Caselli perché queste minoranze violente vengano isolate». Gli amministratori dei Comuni della valle hanno sottoscritto un appello perché cessi «ogni atto di violenza legato alla linea Torino-Lione e si riapra un confronto tecnico e istituzionale anche con chi ha espresso critiche all`opera». Ma Lupi ha giustamente ricordato i «208 incontri» dell’Osservatorio sulla Torino-Lione, ribadendo la proposta di «allargare alle imprese che lavorano per opere di interesse nazionale e subiscono danni il fondo risarcimenti già previsto per le ditte vittime di attentati della criminalità organizzata». Anche il cardinale Bagnasco interviene sulle tensioni in Val di Susa e afferma: «il criterio che occorre tener presente per qualunque scelta è quello del bene comune del Paese». Si è levata alta la voce del Presidente Napolitano che, incontrando il Presidente dell’Osservatorio, Mario Virano, ha espresso la massima vicinanza ai lavoratori, imprenditori e sindaci che sono in prima linea.
A Firenze invece il progetto Alta velocità sta andando avanti nel silenzio e senza particolari opposizioni. Interessi convergenti favoriscono questa situazione.
Al di là dei singoli episodi però è un fatto che la violenza in Val di Susa, a cominciare dal 2011, è cresciuta giorno dopo giorno. Secondo alcuni esperti la crisi del movimento No Tav avrebbe lasciato spazio alle frange più oltranziste e in procura a Torino si parla apertamente ormai di attività eversive, tanto che nei giorni scorsi si è tenuta una riunione fra le procure di Milano e Torino proprio sul tema eversione.
Nel maggio del 2012 l’allora ministro dell’interno Cancellieri, durante un incontro svoltosi ad Alessandria, aveva correttamente posto l’accento sul grave problema affermando: ‘La Tav è la madre di tutte le preoccupazioni’. Poi però, di fronte alle proteste di alcuni politici, dei sindaci e dei cittadini valsusini e dei no tav, aveva parzialmente corretto il tiro precisando che l’ipotesi avanzata non era legata in alcun modo al rischio terroristico, ma alle preoccupazioni relative alle opere da realizzare per l’alta velocità ‘Torino-Lione’ e ai problemi di ordine pubblico.
Occorre che la politica tenga duro e continui a sostenere a spada tratta l’azione di magistratura e forze dell’ordine. Solo così saranno circoscritte le frange eversive e potranno essere isolate anche quelle voci di intellettuali della sinistra estrema (Gianni Vattimo, Erri De Luca) che hanno offerto e offrono una giustificazione e un sostegno anche ad azioni di tipo terroristico.
Guido Pent
Ribadisco la mancanza di “prove” circa le responsabilità per gli ultimi attentati incendiari. Dalla Valle di Susa testimonio:
– come la protesta sia ancora saldamente in mano alla popolazione;
– come le azioni violente siano favorevoli soltanto ai propositori dell’opera ed ai loro sostenitori;
– come le azioni violente siano 1) enfatizzate dalla stampa; 2) trattate dalla magistraturain modo diversificato tra Forze dell’Ordine e militanti No TAV; 3) in alcune occasioni – di cui sono stato diretto testimone – provocate ed incentivate da agenti o personaggi che nulla avevano a che fare coi manifestanti.
Grazie per la cortese risposta.
Guido Pent
Paolo
Conosco bene la situazione della Val di Susa e ho avuto contatti con amministratori e popolazione. Sono stato spesso in quei luoghi che, come giustamente Lei sostiene, sono ricchi di bellezze, storia e cultura. Quello che Lei dice è vero per la grande maggioranza della popolazione della Val di Susa, ma il guaio è che adesso la protesta è in mano a frange estremiste, che tutti dovrebbero contrastare. Paolo Padoin
Guido Pent
Sono un valsusino e seguo da oltre 20 anni i differenti progetti proposti come TAV, TAC, NLTL…
Nonviolento e critico nei confronti di chi propone la violenza come strumento ammissibile di rivendicazione/ protesta, noto alcune grandi scorrettezze nel testo di cui sopra.
1) Non risulta che gli attentati citati siano stati fatti da No TAV.
2) la ditta Italcoge è agli onori della cronaca per il fallimento in seguito a “BANCAROTTA FRAUDOLENTA” ed è in odore di mafia.
3) l’Osservatorio non è stato oggettivamente luogo di “ascolto” dei rappresentanti la popolazione se non artificiosamente, grazie a menzogne ed a modifiche unilaterali “in corso d’opera” dei mandati istituzionali. Il ruolo iniziale dell’Osservatorio era di rispondere alle criticità sollevate dai comuni istituendo un tavolo tecnico ove esperti qualificati di LTF, governo ed EE.LL. affrontassero insieme le questioni. I risultati di tali lavori NON hanno per nulla dimostrato la necessità dell’opera ma – nel frattempo – l’osservatorio è diventato altro, cioè il luogo ove si “creava” il consenso degli EE.LL., fino ad escludere dal consesso chi non fosse già a favore!
4) definire azioni terroristiche gli atti sino ad oggi contestati dalla magistratura mi pare eccessivo e strumentale. In nessuna altra parte d’Italia si rischia l’arresto per possesso di cesoie, maschere antigas o artifizi pirotecnici. Ma anche fossero giustificati tali atti perchè nessuno evidenzia come – con certezza – nulla è stato fatto dalla magistratura per punire i colpevoli dei numerosi attentati ai danni di cittadini Valsusini a partire dalla vicenda dei “Lupi Grigi” in seguito alla quale si suicidarono due giovani innocenti incolpati di attentati poi confessati dal vero autore, per giungere sino agli attentati incendiari di stile mafioso che distrussero due presidi in valsusa nel 2010, senza vittime tra la popolazione solo per caso…ai più recenti attentati incendiari e vandalici ad auto di persone che manifestavano. Ricordo anche come- mentre i “200 poliziotti feriti” negli scontri sono im massima parte intossicati dai gas tossici da loro stessi utilizzati in maniera impropria ed eccessiva, nulla è stato fatto ai responsabili dei gravi danni alla salute di persone che – dal 2005 ad oggi – sono state picchiate selvaggiamente da agenti delle FF.OO..
Inoltre chiedo all’autore dello scritto apparentemente a favore della legalità: quale opinione abbia facendo memoria della relazione prodotta nel 2008 da Corte dei Conti sul finanziamento delle tratte di Alta Velocità – oggi già costruite ed in funzione – in cui si descriveva come oggetto di “cosmesi contabile” la redazione del bilancio di Ferrovie dello Stato SpA, in cui si evidenziava la “mancanza di criteri scientifici che garantisse la necessità dell’opera” nonché si stigmatizzava la violazione del “patto intergenerazionale”… Mi rendo conto che – data la disinformazione condivisa anche da persone apparentemente “esperte” quale l’autore del suddetto scritto, io, che sono un semplice operatore sanitario, avrei bisogno di un paio di pagine ancora… Propongo piuttosto all’autore di recarsi qui in Valsusa; potrebbe incontrare cultori della legalità, imprenditori dal forte senso etico, tecnici ed esperti competenti e soprattutto una popolazione che – in massima parte – mantiene la memoria di quanto è accaduto in passato e ne trae le conseguenze. I luoghi sono inoltre ricchi di cultura, storia e bellezza.
Cordialmente, Guido Pent