Via dei Georgofili, vogliamo sapere chi aiutò Lo Nigro
Se non fosse successo ci saremo molto, molto meravigliati.
A poche ore dall’inizio vero e proprio del processo di Palermo sulla trattativa Stato / Mafia ecco comparire sui giornali anticipazioni su investigazioni per le stragi , anche quelle in continente , che si sarebbero fatte nei mesi scorsi presso la DNA. Indagini svolte inerenti i servizi segreti e l’eversione, insomma la solita galassia nella quale abbiamo visto nel corso di 60 di storia repubblicana sprofondare la verità su tutte le stragi .
Infatti quando si adoperano gli slogan “eversione , servizi segreti”, il giochetto che paga da 60 anni è fatto: verità sulle stragi non se ne avrà mai.
Ogni indagine è senz’altro cosa buona e giusta sul fronte delle stragi del 1993, ma abbiamo imparato da Gabriele Chelazzi che le indagini quando finiscono sui giornali sono bruciate, buone solo per intrugliare ancora di più le acque , peraltro molto torbide intorno alla strage di via dei Georgofili.
Abbiamo un nuovo Procuratore Nazionale Antimafia , siamo contenti che abbia deciso di avocare a se il coordinamento per le stragi del 1993, auspicando finalmente la verità tutta. Siamo invece preoccupati per le fughe di notizie , notizie che ancora una volta, peraltro, riportano alla ribalta la ormai stucchevole “strategia della tensione “ che ha sempre giovato alla politica italiana tutta , per saltare ogni volta fuori immacolata dagli eventi stragisti.
Per la strage di via dei Georgofili, auspichiamo i nomi e i cognomi questa volta , vogliamo i nomi di chi aiutava Lo Nigro a leggere la cartina della città di Firenze , per individuare il sito sensibile che avrebbe dato il messaggio a chi con la mafia faceva affari e non si prodigava per abolire il 41 bis.
Giovanna maggiani Chelli
Presidente Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili