Quando partì l’impresa dei Mondiali di Ciclismo tre anni fa le aspettative da parte dei ciclisti cittadini furono tante, si annunciò addirittura il raddoppio delle piste ciclabili a Firenze.
Si sa com’è andata poi, i fondi straordinari non sono arrivati, per cui il Comune di Firenze ha potuto contare solo sui (pochi) fondi ordinari – in parte anche su quelli del progetto DAVID per esempio per la nuova pista di via di Villamagna – per realizzare qualche Km di nuove piste, non sicuramente i 30 km annunciati dal Sindaco a meno che nel calcolo non rientrino anche le vecchie piste riasfaltate, i viali delle Cascine e le zone pedonalizzate.
Ma non è solo una questione di piste ciclabili insufficienti, sono anche mancati piccoli interventi di attenzione verso i ciclisti cittadini, come prevedere un percorso alternativo in caso di interruzione di piste ciclabili, oppure riposizionare le rastrelliere dopo interventi di risanamenti come in via il Prato o di installazione di cassonetti interrati come in via de’ Medici, obbligandoli quindi ad arrangiarsi.
Rimane solo la speranza che l’interesse che i Mondiali hanno catalizzato sulla bici, unito al boom di vendite che si è verificato per il secondo anno consecutivo, si traducano nella volontà di redigere un piano organico per la mobilità ciclistica, con tempi di realizzazione e fondi adeguati, che preveda piste ciclabili e rastrelliere dove effettivamente servono e non dove “avanza” un po’ di spazio, tutto occupato ormai dalla mobilità a motore, al fine di scongiurare l’ingorgo perpetuo in città, rendere l’aria meno avvelenata, le strade più sicure e a salvaguardare la salute di tutti, a partire dai nostri bambini che si ammalano sempre più a causa della mobilità a motore.
ASSOCIAZIONE CITTA’ CICLABILE ONLUS