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Boccata d'ossigeno per il manifatturiero toscano

Toscana, rallenta la caduta del manifatturiero

Boccata d'ossigeno per il manifatturiero toscano
Boccata d’ossigeno per il manifatturiero toscano

FIRENZE – Si attenua il calo produttivo, toccato il punto di minimo. Dopo la flessione produttiva con cui si è aperto il 2013, i risultati dell’indagine condotta da Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana sulle imprese manifatturiere toscane fanno registrare -nel secondo trimestre dell’anno- una frenata della contrazione della produzione manifatturiera (-1,8%), accompagnata da un modesto ma significativo miglioramento del clima di fiducia delle imprese. Restano tuttavia critiche e in ulteriore peggioramento le condizioni relative al mercato del lavoro: la contrazione degli organici delle unità locali manifatturiere è aumentata nel corso della prima metà dell’anno raggiungendo il -1% in termini tendenziali.

Il fatturato subisce un’ulteriore caduta (-3%) sia pure di entità più contenuta rispetto al trimestre precedente. Il fatturato realizzato all’estero registra una frenata (+0,3%), prevalentemente imputabile alla diminuzione delle vendite oltreconfine nell’ambito del settore farmaceutico.

Si attenua la caduta dei principali indicatori, ma aumenta la perdita di posti di lavoro. Si aggrava il calo degli organici aziendali (-1% su base tendenziale). Se ne ricava un quadro in cui le aziende maggiormente in difficoltà, dopo aver esaurito gli strumenti di integrazione del reddito e completato il percorso di contrattazione sindacale, hanno iniziato ad espellere forza lavoro, mentre altri imprenditori, che hanno finora resistito alla crisi anche grazie al ricorso agli ammortizzatori sociali, sperano adesso di trarre qualche boccata d’ossigeno dai primi soffi di ripresa.

Rallenta la flessione produttiva nelle piccole e grandi imprese, tornano in positivo le medie. Le piccole imprese (10-49 addetti) hanno quasi dimezzato le perdite subite sia in termini di produzione (da -6,3 a -3,4%) e fatturato (da -6,1 a -2,9%) che di ordinativi (da -5,3 a -3,2%), nonostante il rallentamento nella crescita di quelli esteri (da +1,6% a +1,0%). Si aggrava invece il calo degli addetti, pari al -1,4% dopo il -0,9% del trimestre precedente. E’ invece decisamente migliore la situazione nelle medie imprese (50-249 addetti), che vedono tornare in terreno positivo produzione (+1,2%) e ordinativi (+0,5%), grazie in particolare ad una brillante performance sui mercati esteri (+3,2%).

Le grandi imprese (oltre 250 addetti) contengono infine il calo produttivo (solo -0,5%), ma a fronte di indicatori di domanda che restano fortemente negativi: gli ordinativi diminuiscono di un ulteriore 7,4% ed il fatturato cede il 5,6%.

I settori in crescita sono: farmaceutica, abbigliamento, elettronica.

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