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Natale 2025
Mps, la sede della banca in piazza Salimbeni a Siena

Mps, Commissione europea: «Aspetti ancora da chiarire ma fatti progressi sul piano»

Mps, la sede della banca in piazza Salimbeni a Siena
Mps, la sede della banca in piazza Salimbeni a Siena

SIENA – «Sull’accordo Almunia-Saccomanni su Mps si sono fatti molti progressi ma ci sono ancora aspetti da chiarire»: così il portavoce del commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia risponde a chi gli chiede il perché del nuovo rinvio sul piano di salvataggio della banca senese. «Le discussioni con le autorità italiane per finalizzare i termini dell’accordo sono ancora in corso, il lavoro è teso a formalizzare l’accordo del 17 settembre tra il commissario Almunia e il ministro Saccomanni».

La banca è a disposizione di Governo ed Unione europea. «Siamo a disposizione di ministero e Commissione Ue per apportare le modifiche necessarie per arrivare alla definizione di questo processo». A dirlo Alessandro Profumo, riferendosi al piano Mps. «Riteniamo di aver fatto tutto il necessario e opportuno. Se fossero richiesti ulteriori elementi li affronteremo con lo stesso spirito».

Alessandro Profumo, presidente di Mps
Alessandro Profumo, presidente di Mps

«Non abbiamo assolutamente eccezioni da sollevare su questo tema come Mps» ha poi spiegato il presidente della banca, Alessandro Profumo, con riferimento ad eventuali nuove richieste della Commissione europea sul taglio delle retribuzioni ai manager.

Sindacati chiedono chiarezza. «Mps deve fare chiarezza» è quanto chiede la Fisac Cgil del Monte dopo lo slittamento dell’approvazione del piano di ristrutturazione. «A seguito della decisione del Cda -si legge in una nota- di rinviare di qualche giorno l’annunciata approvazione del progetto di revisione del Piano Industriale, è sempre più evidente che i lavoratori devono ritornare protagonisti di decisioni che li riguardano direttamente e che sembrano sfuggire ad ogni logica di corretta informazione e di confronto democratico». Per la Fisac «tale rinvio arriva dopo giorni di indiscrezioni apparse sui media che riportavano notizie riguardanti ennesime pesanti misure di taglio dei costi (nuovi esuberi, ulteriori esternalizzazioni, chiusura di sportelli). A questo punto l’azienda deve fare chiarezza. L’amministratore delegato convochi immediatamente le rappresentanze sindacali aziendali per spiegare cosa sta succedendo e su quali linee la dirigenza intende muoversi a livello di revisione del Piano Industriale».


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Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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